Avellino,"Sanitari picchiati e offesi, basta pronto soccorso terra di nessuno"

L'affondo di Medici CISL

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Avellino.  

"Negli ultimi dieci giorni ci sono state tre aggressioni agli operatori sanitari, prima a San Nicola Baronia, poi ad Acerra, infine al Moscati di Avellino, che si aggiungono ai tanti atti di violenza registrati nei mesi scorsi. Ma nessuno si muove, tutti assenti. È una deriva che deve essere fermata ora e subito, prima che succeda di peggio. Infermieri e medici devono essere tutelati, non possono rischiare ogni giorno la pelle per aiutare pazienti ed ammalati”.

Lorenzo Medici, segretario generale della Funzione Pubblica CISL Campania e commissario della federazione Irpinia-Sannio, e Silvestro Iandolo, responsabile sindacale al Moscati accusano le direzioni strategiche. “Abbiamo chiesto più volte - dicono - la costituzione di una cabina di regia per affrontare le emergenze dei pronto soccorso, causa non secondaria di quanto sta succedendo, ma il palazzo non risponde. Continua a chiudersi in se’ mentre i problemi aumentano. È arrivato il momento che intervengano le massime autorità di governo delle province, visto che la Regione è silente”.

Il numero uno campano propone la costituzione di un Osservatorio presso ogni prefettura. “Vanno messe assieme - conclude Medici - tutte le forze in campo, i management aziendali, le rappresentanze sociali organizzate, i tutori dell’ordine e le istituzioni territoriali per monitorare costantemente quanto accade ed intervenire con tempestività, con azioni preventive a tutto campo. Non possiamo ridurre i presidi sanitari a terra di nessuno, dove chiunque alza la voce, e spesso le mani, contro il personale che si prodiga per salvare i loro familiari. È inaccettabile. E purtroppo lo è anche di più che chi ha responsabilità giri la faccia da un’altra parte”.