Arriva dagli States ma è firmata da un irpino l'importante ricerca che ha assicurato un nuovo brillante passo in avanti per la cura del tumore al pancreas, e delle neoplasie più in generale. Si chiama Luigi Perelli il ricercatore avellinese che a 32 anni è stato il primo firmatario di un brillante studio, realizzato presso l'Md Anderson Cancer Center di Huston.
All’origine dell’aggressività del tumore del pancreas c’è una particolare trasformazione a cui vanno incontro le cellule pancreatiche, che le rende, fin dalle fasi precoci della malattia, capaci di dare luogo a metastasi e di resistere alla terapia. È quanto hanno scoperto ricercatori dell’MD Anderson Cancer Center di Houston, coordinati da Giannicola Genovese, in uno studio pubblicato su Nature. Il dottore Perelli da anni vive a Huston partecipando ad importanti studi dedicati alla ricerca contro il cancro. Una scelta di vita quella del giovane ricercatore che, con malcelata emozione spiega: non ho mai dimenticato la mia terra. Sono dovuto andare via per realizzare il mio sogno professionale, ma ogni volta che posso torno a casa mia, dai miei affetti, dalla mia famiglia".
Il dottore Perelli, da anni ricercatore in America si è diplomato nel 2011 al liceo Classico Convitto Nazionale Pietro Colletta del corso Vittorio Emanuele. Dopo essersi laureato alla università Cattolica di Roma è volato oltreoceano, diventando ricercatore presso Md Anderson Cancer Center di Houston. Da anni Perelli porta avanti l'importante studio - spiega Perelli - "Questi risultati aggiungono un ulteriore livello alla nostra comprensione dell'eterogeneità tumorale e della complessità del microambiente del cancro, fornendo nuove informazioni cruciali per il trattamento di questa malattia così devastante”. Inoltre, la scoperta potrebbe aprire la porta a nuovi trattamenti capaci colpire selettivamente le cellule con caratteristiche mesenchimali e privare così il tumore del suo principale motore. Allo studio hanno preso parte anche ricercatori dell’Irccs San Raffaele di Milano e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Policlinico di Roma.