Sergio Melillo: "Dinanzi all'orrore, chiediamo insieme il miracolo della pace"

"Il grido di dolore che si leva da quella terra ci interpella e non può lasciarci indifferenti"

sergio melillo dinanzi all orrore chiediamo insieme il miracolo della pace

L'appello del Vescovo della diocesi di Ariano-Irpino Sergio Melillo in occasione della Pentecoste

Ariano Irpino.  

"Mentre ci prepariamo a celebrare la solennità di Pentecoste, nella quale invochiamo con fede rinnovata il dono dello Spirito Santo, sento il bisogno di rivolgermi a ciascuno di voi con un invito particolare alla preghiera.

Il nostro mondo continua a essere segnato da violenze, divisioni e guerre che feriscono la dignità umana e oscurano la speranza.

In questi giorni il pensiero di tutti noi e la nostra sollecitudine di cristiani vanno in modo speciale a Gaza, terra già martoriata da lunghi anni di conflitti, che vive da mesi una tragica escalation di violenza".

Comincia così la lettera del Vescovo della diocesi di Ariano-Irpino Sergio Melillo in occasione della Pentecoste.

"Tanti innocenti - uomini, donne, bambini - soffrono e muoiono. Il grido di dolore che si leva da quella terra ci interpella e non può lasciarci indifferenti: “Cessate d’uccidere i morti…” (G. Ungaretti). 

Vi chiedo pertanto di fare della Pentecoste, che celebreremo insieme nelle nostre parrocchie e comunità, un’occasione intensa di preghiera per il dono della pace in Terra Santa. Preghiamo con le parole e con il cuore. Preghiamo perché le armi tacciano, perché i cuori si aprano al dialogo, perché si scelgano strade di riconciliazione e di giustizia. 

Dinanzi all’orrore della guerra, l’inerzia della comunità internazionale rattrista l’animo, e mostra l’assuefazione al dilagare della logica di potenza, della realpolitik più cinica, che esalta la forza militare e irride chi crede nella forza della diplomazia e della pace.

Mi tornano alla mente le parole di Papa Leone, che, appena eletto, rivolse al mondo un appello quanto mai attuale: «una pace disarmata, una pace disarmante, umile e perseverante». È questa la pace che dobbiamo chiedere allo Spirito: una pace che nasce dalla conversione interiore, che smonta i meccanismi di odio e vendetta, che si costruisce giorno dopo giorno nella semplicità e nella tenacia dell’amore evangelico.

Invito i parroci, i religiosi, i gruppi, i movimenti e tutti i fedeli della diocesi a inserire in modo esplicito questa intenzione nelle preghiere, in tutte le celebrazioni della solennità di Pentecoste. Sia anche occasione di educazione alla pace, soprattutto con i giovani e con i bambini.

Chiediamo insieme - conclude Melillo - il miracolo della pace. Che il soffio potente dello Spirito rinnovi la faccia della terra, e tocchi i cuori di chi ha il potere di decidere le sorti dei popoli".