I referendum su lavoro e cittadinanza non hanno raggiunto il quorum. Alle 15 di oggi, orario in cui si è smesso di votare, meno del 30% degli aventi diritto si era recato ai seggi. Stessa situazione in Campania, mentre a Napoli il 30% si è superato.
A Volla quorum raggiunto
Il quorum dei referendum è stato superato, per tutti i cinque quesiti, nel comune di Volla, in provincia di Napoli, chiamato alle urne anche per il ballottaggio nell'elezione del sindaco. Al momento sono disponibili i dati di 19 sezioni su 20, e i votanti per i referendum hanno già superato la quota del 52%.
Sul podio Toscana, Emilia Romagna, Liguria e Piemonte
Con oltre il 39% di affluenza, la Toscana è la prima Regione per il numero di cittadini che si sono recati alle urne per i cinque referendum. Al secondo posto, con il 38%, si attesta l’Emilia Romagna, quindi la Liguria e il Piemonte praticamente appaiate con il 34,5% circa.
Subito sotto il podio le Marche (32,7%) seguite dall’Umbria (31,3%) e dalla Basilicata (31,1%). Quindi il Lazio (31%), la Lombardia (poco meno del 31%), l’Abruzzo (29, 8%), la Valle d’Aosta e la Campania (29,%), la Puglia (28,5%), Il Molise (27,8%), Il Fvg (27,5%), Sardegna (27%) e Veneto (26,3%). Maglia nera per Trentino Alto Adige con 22,5%, la Calabria e la Sicilia, appaiate al 22/23%
I dati del primo giorno
Ma che il referendum potesse fallire si poteva immaginare già nella giornata di ieri. Partiti male con un’affluenza alle 12 sotto al 6%, in regione, alle 19 si era arrivati poco sopra il 13%. Alle 23 al 21,53%.
Il commento di De Luca
"Bassa affluenza al Referendum? C'è stata una politicizzazione eccessiva ed è stato sbagliato. E c'è il problema che quando si affrontano argomenti complessi lo strumento referendario non è quello più adatto". Lo ha detto il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) realizzato per affrontare i problemi legati all'endometriosi.
Serve confronto in Parlamento
Per il governatore "alla fine bisogna arrivare comunque in una sede parlamentare per affrontare i problemi e definire procedimenti legislativi che risolvano i problemi. Io credo che per quanto riguarda i temi del lavoro siamo entrati in un'epoca nella quale dobbiamo cercare forme di collaborazione, non basta il conflitto sociale".
Il dibattito
"Quando siamo di fronte a problemi che riguardano la tutela della vita - ha osservato ancora De Luca - bisogna combattere in maniera esplicita e senza problemi. Quando siamo di fronte a problemi salariali o contrattuali bisogna discutere, perché i tempi sono veramente complessi. Penso in modo particolare per esempio alla questione che riguarda la responsabilizzazione di un'azienda che usa un'impresa in subappalto in caso di incidenti. Questa mi pare una cosa totalmente ideologica, perché rischia non di ridurre gli incidenti sul lavoro, ma rischia soltanto di incentivare il lavoro nero. Questa è la realtà. La realtà per quello che è, come dire, la vita. Allora vedremo quale sarà il risultato finale. In ogni caso i problemi vanno affrontati in maniera responsabile, equilibrata e arrivando sempre nelle sedi parlamentari perché i provvedimenti di legge vanno fatti là",
