L'appello per lo stato d'emergenza. La crisi idrica che sta colpendo in modo sempre più grave l’Irpinia e il Sannio spinge associazioni e cittadini ad alzare il tono delle richieste. Cittadinanzattiva, insieme a Reti Tutela Consumatori e al Tribunale per i Diritti del Malato, ha formalizzato una nuova istanza all’amministratore unico dell’Alto Calore Servizi, Antonio Lenzi, per chiedere l’immediata convocazione di un’assemblea dei sindaci. Obiettivo: deliberare la richiesta ufficiale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la dichiarazione di stato d’emergenza idrica, come già avvenuto per la Basilicata.
Sorgenti in calo, utenze al collasso
Il crollo della portata delle sorgenti idriche è considerato imprevedibile e di portata eccezionale: -40% in meno tra il 30 giugno e il 19 luglio, -18% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’allarme lanciato dall’Unità Servizi Ambientali dell’Acs è stato raccolto da Angela Marcarelli, coordinatrice di Cittadinanzattiva per la Bassa Irpinia, che avverte: senza interventi urgenti, la prossima estate potrebbe essere ancora peggiore.
Disagi crescenti nei territori
Mentre l’approvvigionamento idrico viene interrotto sempre più spesso durante la notte in decine di comuni, si moltiplicano le voci di protesta. Il sindaco di Summonte, Ivo Capone, denuncia che il Partenio è il territorio più penalizzato e propone di rendere potabili le sorgenti superficiali per ridurre la dipendenza dalle reti in crisi.
Un progetto fermo dal 2017
Marcarelli chiede di superare l’immobilismo su un piano di interventi che fa riferimento a 50 milioni di euro promessi ormai sette anni fa. L’urgenza è conclamata e, secondo le associazioni, solo l’accesso a fondi straordinari potrà permettere interventi tempestivi. La lettera aperta è stata inviata anche ai vertici della Regione Campania e dell’Ente Idrico, per promuovere una strategia condivisa.
Sanzione Arera e rincari in vista
Intanto, l’amministratore Lenzi prova a rassicurare sulla sanzione da circa 2 milioni inflitta da Arera per inadempienze nel biennio 2022-2023: secondo Acs sarà assorbita senza impatti immediati. Tuttavia, conferma che è in arrivo un ritocco delle tariffe, legato al naturale adeguamento previsto dal piano regolatore.
Verso un piano per reti e perdite
Nell’attesa di un intervento strutturale, l’azienda accelera sulla digitalizzazione delle reti e sulla ricerca delle perdite. È stato convocato un tavolo tecnico in Regione e, a fine settimana, una delegazione di Acs incontrerà il viceministro all’Agricoltura, Luigi D’Eramo, per discutere del possibile accesso a fondi per l’irrigazione e il risanamento delle infrastrutture idriche.
