di Andrea Fantucchio
“Siamo arrivati a Norcia dalla Campania ieri mattina alle 11. Dopo aver viaggiato nella notte. Dovevamo gestire una mensa per l’Anpas allestita per un centinaio di persone. Stamattina stavamo preparando la colazione nella tendostruttura quando abbiamo sentito una scossa allucinante. Ti senti impotente. Sembrava non finire mai. I primi rilevamenti dicevano che si era trattata di una scossa di intensità 7.2”. Anthony Solomita, arianese volontario Anpas, si trovava a Norcia quando questa mattina la terra ha tremato trasformando quel ritaglio d’Umbria in un inferno.
“Fortunatamente – continua lui - ci trovavamo nella tendostruttura progettata proprio per resistere anche a forti sollecitazioni. Ma, vuoi o non vuoi, quando c’è l’emergenza sei tentato di scappare fuori. Anche se razionalmente sei stato preparato ad evitare un simile comportamento”.
Abbiamo chiamato Anthony poco fa. Pensavamo che stesse finalmente pranzando.
“Oggi non esiste pranzo né pause – dice - Stiamo preparando la cena perché abbiamo fatto un po’ di straordinari. Alle 18.00 dovrebbero arrivare cinquecento persone. Un afflusso inaspettato prima della terribile scossa di questa mattina. Certo non lasceremo nessuno in strada. E cercheremo di accontentare tutti”.
Ieri Anthony e altri sei volontari Anpas (un altro di Ariano, due da Lioni e tre da Amalfi) hanno viaggiato tutta la notte prima di arrivare a Norcia.
Dove sono stati accolti nel campo che ospitava già altri venticinque volontari addetti alla preparazione del cibo. Campo allestito per rifornire un palazzina di ottanta persone nei dintorni.
“Siamo sempre dentro quel campo – racconta -Quando usciamo abbiamo di fronte le mura di Norcia. Tutto distrutto. Ora dobbiamo ancora mangiare ma non credo ci fermeremo. Rimarremo qui fino a sabato prossimo. La turnazione varia di settimana in settimana”.
L’Anpas rientra in quella rete di soccorsi volontari e no giunti da tutt’Italia a prestare aiuto al centro della penisola ferito a cuore dal sisma. Uomini e donne straordinari che, come Anthony e i vigili del fuoco irpini, sono fianco a fianco a chi è rimasto senza casa. E si trova con un futuro in certo di fronte.
A voi uomini e donne eccezionali diciamo grazie. Ottopagine non può che esservi idealmente vicino. E dar voce al vostro straordinario lavoro che spesso, umilmente, non divulgate.
