Scandalo hot, «Mia figlia Tiziana si è uccisa per la vergogna»

Parla la madre di Tiziana Cantone. «Basta violenza sul web»

Mugnano del Cardinale.  

 

di Simonetta Ieppariello

Il rapporto di coppia di Tiziana Cantone e Sergio è il centro della vicenda. 

Tiziana forse aveva protetto Sergio, non indicandolo mai apertamente come il presunto responsabile di quanto accaduto. Tutto inizia con quei video diffusi e che diventarono virali. All'inverosimile. Lei la bellissima 31enne finita nel tritacarne della gogna mediatica, spietata senza limite. Poi, quel maledetto 13 settembre la morte di Tiziana.  La pressione del fidanzato a girare filmini pornografici è un’ipotesi che lancia sul tavolo delle indagini la madre di Tiziana Cantone, Maria Teresa Giglio. 

Indagini arrivate alla svolta grazie allo sblocco dell’IPhone della bella Tiziana, che ha fatto luce sulle ultime ore di vita della 31enne. «Vorrei ringraziare personalmente il tecnico che ha sbloccato il telefono di mia figlia -racconta commossa la madre di Tiziana, Maria Teresa Giglio -. voglio che sia fatta giustizia. Io ho perso la ragione della mia vita. Sono fiduciosa: la giustizia farà il suo corso. Chi ha distrutto la vita di mia figlia deve pagare. La mia bella Tiziana era una ragazza come tante, bella e fragile. Quello che le è accaduto è terribile, disumano, ingiusto»

C’è poi il capitolo della diffusione e del suicidio, indotto, stando alla magistratura del tribunale di Napoli nord, da chi conosceva i trascorsi problemi, le fragilità di Tiziana E poi l’appello perchè quanto accaduto a Tiziana non accada più. “Le indagini stanno confermando quanto ho detto agli inquirenti.

Sono contenta del lavoro della procura e fiduciosa nella svolta. Sto lottando per Tiziana e per tutte le altre ragazze che possono fare la sua stessa fine. Un certo tipo di uomini non debbono mai più fare del male a ragazze, anime fragili che hanno la sola colpa di avere dei vuoti nelle proprie sfere personali, emotive. La mia Tiziana doveva essere protetta, aiutata, amata. E poi serve una svolta, un certezza nel mare magnum così buio e pericoloso, pieno di dedali pericolosi e occulti dei colossi del web. Servono strumenti validi che puniscano chi offende, espone a rischi persone. Basta morti. Dobbiamo impedire che altre donne, minori, persone subiscano attacchi sociali così feroci. C'è una parte del web così inquietante, dove si rifugia la gente più frustata e cattiva. Angoli oscuri e pericolosi che vanno eliminati».

Tiziana si è uccisa perché quei video, inviati a persone conosciute su facebook, erano diventati virali nella prateria di internet. Ora le indagini vanno avanti per accertare responsabilità e colpe di chi potrebbe essere responsabile della morte di una giovane donna.