Furbetti Asl: disposta l’archiviazione per due guardie giurate

I due agenti erano fra gli indagati nell'inchiesta a carico dei dipendenti dell'azienda avellinese

L'accusa a loro carico era di favoreggiamento. Una delle due guardie giurate era accusata di aver danneggiato volontariamente la telecamere nascoste istallate dalla Polizia.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Disposta dal Gip, su richiesta del pm Fabio Massimo Del Mauro, l'archiviazione dell'inchiesta, per favoreggiamento, a carico delle due guardie giurate, C.G. e P.R, accusate di aver favorito la condotta degli oltre venti dipendenti dell'Asl di Avellino indagati per truffa e ribattezzati nel corso dell'inchiesta  "furbetti del cartellino".

Le guardie giurate indagate erano state riprese dalle telecamere degli investigatori.

In particolare, C.G. avrebbe indicato il foro nel quale si trovava la telecamera, installata dalla Polizia, a un medico che in quel momento si trovava nelle vicinanze dell'apparecchio per timbrare i badge.

P.R era stato immortalato in un'altra circostanza mentre, dopo aver parlato con un altro dottore, inseriva la punta del cacciavite nello stesso foro e danneggiava l'apparecchiatura.

Da qui l'ipotesi di reato di favoreggiamento.

P.R., assistito dall'avvocato Gerardo Di Martino, nel corso dell'interrogatorio aveva sostenuto la propria estraneità ai fatti specificando di aver sempre svolto il turno notturno. E di non aver quindi mai avuto contatti con i medici indagati. Aveva poi raccontato di aver notato il buco nel soffitto e di aver chiesto a un dottore nelle vicinanze (medico non incluso fra gli indagati) una penna da utilizzare per verificare l'eventuale pericolosità del foro. Aveva poi utilizzato il cacciavite per la stessa funzione.

Il racconto è stato confermato dal dottore ripreso nel video.

Il Gip ha disposto l'archiviazione motivando la propria scelta con l'assenza di elementi sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio. 

L'avvocato Gerardo Di Martino, nell'interesse del suo assistito, ha voluto commentare quanto accaduto: «E' impensabile che una guardia giurata, nella consapevolezza di essere ripresa dalle forze dell’ordine e per aiutare gli altri indagati, prenda un cacciavite per distruggere una telecamera a volto scoperto e in divisa. Il mio assistito ha sempre motivato i propri gesti con la volontà di verificare l'effettiva pericolosità del buco notato nel soffitto. Posto che all'Asl c'erano già stati altri furti. Le sue azioni erano quindi tutte protese a preservare la sicurezza dell'azienda. Per queste ragioni, fin da quando è stato divulgato il video, era immediatamente da scartare l'ipotesi del favoreggiamento da parte del mio cliente nell'interesse degli altri indagati. Il mio assistito, in conseguenza della divulgazione del video, ha subito enormi danni sotto il profilo professionale e personale».