Caso Aias, Alaia a De Luca: la verità sul quell'accreditamento

Il riferimento della "Commissione Sanità" chiede l'intervento del Governatore.

Mentre va avanti l'inchiesta della Procura di Avellino. Ascoltati dagli inquirenti, qualche giorno fa, la moglie del sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita, e Gerardo Bilotta.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

"E’ necessario che la Regione si pronunci rapidamente sull' accreditamento del centro Aias di Avellino per evitare che situazioni di irregolarità si protraggano ancora nel tempo»: il vice presidente della "Commissione sanità", Enzo Alaia, scrive al Governatore Vincenzo De Luca.

Chiede un intervento immediato sul «caso Aias». Esploso in Irpinia in seguito all'inchiesta della Procura.

L'inchiesta:

Le Fiamme Gialle hanno perquisito le sedi della associazioni «Aias» e «Noi con loro», quella dell'Asl e la casa dell'ex presidente di “AiasGerardo Bilotta.

Dieci gli indagati, fra i quali la moglie del sindaco di Nusco Ciriaco De Mita, accusati a vario titolo di truffa, falsa fatturazione, associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all'evasione e abuso d'ufficio.

Intanto l'Aias nazionale ha mandato i propri ispettori ad Avellino. Ora, Alaia si rivolge direttamente a De Luca.

Chiarezza su quell'accreditamento:

“Da quanto è emerso in questi giorni – scrive –, la Regione non ha mai dato seguito alla delibera dell’Asl di Avellino 2206 del 30.12.2013 che certificò l’Aias come non accreditabile per mancanza dei requisiti minimi indicati dalla legge. Nonostante siano trascorsi 4 anni, non c’è stato né il decreto di non accreditamento, né quello con il quale la Regione disconosce la valutazione dell’Asl e concede comunque tale beneficio. E’ evidente che si tratta di un lasso di tempo ingiustificatamente lungo.” 

“Chiedo pertanto – conclude - al Presidente De Luca, la cui efficienza e il cui rigore sono noti e indiscussi, di intervenire affinché gli uffici preposti della Regione provvedano celermente a negare o concedere all’Aias l’accreditamento al servizio sanitario pubblico”.

Da Palazzo Santa Lucia non sono arrivate risposte.Ma non è escluso che qualcosa possa cambiare già a partire dai prossimi giorni. Anche alla luce delle perquisizioni eseguite dagli inquirenti proprio negli uffici regionali. Un atto dovuto, ma che ha fatto inevitabilmente discutere.

Intanto l'inchiesta è entrata nel vivo. Sono stati ascoltati in Procura proprio la moglie di De Mita e Bilotta. Hanno provato a chiarire la propria posizione di fronte al Procuratore aggiunto, Vincenzo D'Onofrio. Si è trattato di “interrogatori fiume”. Dopo varie ore, trascorse negli uffici della Procura, i due indagati sono apparsi entrambi piuttosto stizziti. Bilotta ha preferito non commentare quanto accaduto, allontanando i giornalisti. La signora De Mita ha deciso invece di rispondere alla stampa, invitando provocatoriamente i giornalisti a “continuare a inventare”.

Per capirne di più sull'inchiesta leggi anche:

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