Diplomi falsi ad Avellino: inizia il processo

Si aprirà domani il procedimento a carico dei due imputati

Un servizio di Striscia aveva immortalato un ex collaboratore esterno della Cisl che avrebbe venduto diplomi per i concorsi Ata sottobanco. Ora si apre il processo per due delle sei persone al centro dell'inchiesta.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Si aprirà domani il processo a carico di due imputati nell'inchiesta su un presunto giro di diplomi falsi ad Avellino. Finito al centro del servizio di denuncia di Striscia la Notizia. Compariranno in aula A.P, 67enne di Avellino, ex collaboratore esterno della Cisl del capoluogo irpino, e il 37enne B.A. che svolgeva il ruolo di esaminatore in un istituto di formazione privata ad Avellino.

Per la Procura A.P. (avvocati Giovanni Iacobelli e Generoso Pagliarulo), attualmente ai domiciliari, avrebbe promesso a una donna titoli utili per vincere il concorso per il personale Ata in cambio di 2300 euro, facendosi consegnare parte della somma come anticipo. Fra i diplomi forniti ci sarebbe anche una patente europea sottoscritta da B.A., senza che la candidata abbia mai sostenuto i corsi o l'esame. All'esaminatore è contestato quest'unico episodio. Intanto il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso degli avvocati Giuseppe Saccone e Gerardo Di Martino e revocato l'interdizione per dodici mesi dal ruolo di esaminatore che lo aveva colpito.  

Il collaboratore esterno della Cisl avrebbe ottenuto parte dei titoli, fra i quali una qualifica di operatore di servizi sociali, grazie alla collaborazione di una scuola di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta.

Il procuratore capo, Rosario Cantelmo, e il sostituto, Antonella Salvatore, hanno chiesto il giudizio immediato per i due indagati. Intanto l'inchiesta procede spedita, sono stati spiccati altri quattro avvisi di garanzia recapatitati a  un 60enne di Pratola Serra, aun 62enne di Paternopoli, a una 40enne di Carife e auna 48enne di Avellino.

I carabinieri del nucleo investigativo hanno setacciato istituti privati di Caserta e Napoli. Oltre agli uffici del Miur del capoluogo. E sono stati sequestrati numerosi documenti fra certificati e patenti, che si aggiungono a computer e memorie digitali requisite. Gli inquirenti di Palazzo De Marsico starebbero poi lavorando su decine e decine di presunti utilizzatori dei diplomi falsi. Testimonianze dalle quali potrebbero emergere elementi decisivi per l'indagine..