Aias e lady De Mita: arresti e obblighi di firma ai raggi x

Sei misure cautelari. Anche la moglie di De Mita e Bilotta. Ecco tutti i dettagli dell'inchiesta.

Quattro obblighi di firma e due arresti domiciliari nell'inchiesta sulle onlus irpine Aias e Noi con Loro, specializzate nell'assistenza dei disabili. Ecco spiegate le motivazioni.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio

«Continue ingerenze nella gestione dell'Aias di Avellino, la cui dissennata e criminale gestione è imputabile anche al suo beneplacito, quantomeno implicito. L'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria rappresenterà un efficace deterrente alla tentazione di reiterare analoghe condotte». Parole dure quelle con le quali il giudice per le indagini preliminari, Paolo Cassano, in trentasette pagine ha motivato l'applicazione dell'obbligo di firma a carico di Annamaria Scarinzi, moglie dell'ex premier e attuale sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita. (LEGGI IL COMMENTO: «Inchiesta Aias: c'è chi pensa giustizia a orologeria» e LEGGI DELLA STESSA INCHIESTA  «Le De Mita, la signora delle pulizie e quei fondi alla Onlus»  e «La Onlus della De Mita, Aias e quel registro dei conti rubato»)

Nei confronti dell'indagata sono ipotizzati i reati di truffa e malversazione a danno dello Stato. La moglie di De Mita è coinvolta in un'inchiesta sulle due Onlus irpine «Aias» e «Noi con Loro», specializzate nell'assistenza dei disabili. Con lei sono finite nel mirino della Procura di Avellino altre nove persone: si tratta dell'ex presidente di Aias, Gerardo Bilotta, della due figlie di De Mita, Simona e Floriana, di Carmine, Annamaria, Massimo e Marco Preziuso, e di Luca Catallo.

Questa mattina le fiamme gialle di Avellino, guidate dal colonnello Gennaro Ottaiano, hanno eseguito sei misure cautelari richieste dal capo della Procura avellinese, Rosario Cantelmo, e dall'aggiunto e titolare dell'inchiesta, Vincenzo D'Onofrio.

Così oltre alla De Mita, saranno sottoposti all’obbligo di firma Annamaria, Marco e Carmine Preziuso, ritenuti dal magistrato «gli esecutori materiali dei progetti criminali del loro congiunto Massimo Preziuso e di Gerardo Bilotta». Proprio Bilotta e Massimo Preziuso sono finiti ai domiciliari. L'ex presidente di Aias, si legge nell'ordinanza, è considerato «il responsabile della gran parte delle distrazioni e appropriazioni di risorse pubbliche», Preziuso invece sarebbe «l'ideatore e il realizzatore di fatture false e movimentazioni bancarie volte a celare, attraverso bonifici e prelievi di contante, l'origine del danaro sottratto».

Il gip si è riservato sulla richiesta di esclusione della onlus «Noi con Loro» da finanziamenti, contribuiti o sussidi e dell'eventuale revoca di quelli già concessi. Ha invece rigettato la richiesta di obbligo di firma a carico di Luca Catallo poiché il suo rapporto con Bilotta è stato considerato «episodico e non connotato dal perseguimento di un tornaconto personale».

L'applicazione delle misure cautelari si lega al sequestro di beni e conti correnti eseguito recentemente dalla Procura nella stessa inchiesta. I magistrati avellinesi sono convinti dell'esistenza di un sistema strutturato che negli anni ha distratto ingenti somme di denaro che provenivano in larga parte da fondi pubblici. E che dovevano essere destinati a progetti in linea con gli scopi sociali delle Onlus come l' assistenza ai disabili.

Così la Procura ha focalizzato la sua attenzione su un finanziamento da 199.997,80 euro per la digitalizzazione e messa in rete di archivi e biblioteche. Beneficiaria dei soldi era la onlus «Noi con Loro», presieduta da Annamaria Scarinzi. Il finanziamento regionale «sarebbe stato ottenuto illecitamente mediante artifici e raggiri, che hanno indotto in errore la Regione Campania». Nello specifico sarebbero state incluse, nella documentazione destinata agli uffici di Palazzo Santa Lucia, fatture emesse dalla HS Soluzione srl di Marco Preziuso per operazioni inesistenti.

E così 84mila 327 euro sarebbero stati distratti in favore di Marco e Massimo Preziuso per l’assistenza informatica della Hs Soluzioni srl mai fornita, 10mila e 620 euro invece sarebbero stati destinati ad Annamaria Scarinzi (3mila e 130 euro) e alle due figlie, Simona e Floriana (3mila e 750euro a testa), per consulenze informatiche in favore di Ausonia It S & R Srl Servizi che per la Procura non sarebbero mai stati realmente svolti per «assoluta assenza di cognizioni tecniche necessarie».

In proposito il legale responsabile dell'azienda ha spiegato all’inquirente che «il contratto con le due sorelle De Mita e Annamaria Scarinzi fu stipulato sulla base dell'indicazione data da chi lo aveva contattato per l'appalto. E si era presento come “manager" responsabile della onlus Noi con Loro», aggiungendo di «non sapere che capacità professionali avessero».

La Procura contesta poi una malversazione a danno nello Stato a carico di Gerardo Bilotta, Annamaria Scarinzi, Massimo, Marco e Carmine Preziuso. Avrebbero ottenuto dalla Regione contributi in favore delle strutture accreditate con il Servizio sanitario nazionale, destinate a favorire iniziative e attività di interesse pubblico. Soldi che «in parte avrebbero invece soddisfatto interessi privati».

E così per gli inquirenti un milione 354mila e 413 euro sarebbero stati distratti complessivamente in favore di Cma Group srl (legale rappresentante Carmine Preziuso), di Hs soluzioni srl (legale rappresentante Marco Preziuso), di Import Export Computer di Luca Catallo che era anche il rappresentante di Costruzioni Tecnologiche, della ditta Multiservice di Ivan Ramora (non indagato) e di L.G. Costruzioni Generali srl. Inoltre per i magistrati una cifra superiore ai 200mila euro sarebbe stata destinata da Aias a Noi con Loro per il pagamento di forniture e costi (Ires, utenze gas e acqua).