Droga in Irpinia: rete di spaccio davanti al giudice

Dovrà essere il gip a decidere su una richiesta di archiviazione della Procura per tre avellinesi.

Il gip, il prossimo 29 giugno, dovrà decidere su una richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura per tre avellinesi, all'epoca dei fatti 19enne, indagati con l'accusa di aver costituito un'associazione a delinquere finalizzata allo spaccio.

Avellino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Droga in Irpinia. Dinanzi al gip di Napoli arriva la richiesta di archiviazione della Procura persone tre persone, tutte irpine, indagate con l'accusa di aver costituito un'associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti. Decine di cessioni di droga che sarebbero avvenute principalmente nel comune di San Michele di Serino. Trasformato nella base di approvvigionamento della droga.

Per questo, il prossimo 29 giugno, dovranno comparire dinanzi al giudice per le udienze preliminari tre avellinesi, fra i quali una donna. All'epoca dei fatti contestati, nel 2015, avevano tutti 19 anni. Per l'accusa i giovanissimi pusher avrebbe rifornito di droga, principalmente hashish, decine di consumatori.

Adesso la decisione passa al gip. Dovrà essere proprio il giudice per le indagini preliminari a decidere se accogliere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura o disporre nuove indagini. Il magistrato, se ce ne fossero gli estremi, potrebbe anche richiedere un'imputazione coatta. In quel caso, poi, toccherebbe al pm dover richiedere il rinvio a giudizio.

Un'inchiesta che accende per l'ennesima volta l'attenzione su un mercato degli stupefacenti sempre florido in Irpinia. Negli ultimi anni è cresciuto in particolar modo il consumo di cocaina, complice il prezzo accessibile della droga. A gestire il traffico, spesso, sono organizzazioni criminali che hanno base anche a Napoli e Salerno e che si avvalgono di corriere del posto per distribuirla.

L'offerta è rappresentata da consumatori, molti dei quali giovanissimi. Anche nel caso dell'inchiesta che riguarda San Michele, l'indagine è partita proprio dall'ascolto di alcuni dei ragazzi che avrebbero acquistato le sostanze stupefacenti. E che con le loro dichiarazioni avrebbero messo gli investigatori sulla pista giusta.