Truffa da 260mila euro: chiesta scarcerazione per avvocatessa

Lunedì è fissata l'udienza dinanzi ai giudici del Riesame per Maria Teresa Cantone.

Gli avvocati dell'indagata hanno chiesto la revoca o l'attenuazione della misura. Ora dovrà esprimersi il Riesame. L'avvocatessa di Cervinara è accusata di truffa, falso, e circonvenzione di incapace.

Cervinara.  

 

di Andrea Fantucchio 

Lunedì comparirà di fronte ai giudici del Riesame l'avvocatessa di Cervinara, Maria Teresa Cantone, arrestata giorni giorni fa con le accuse di truffa aggravata, falso e circonvenzione di incapace. I suoi avvocati, Dario Vannetiello e Sergio Clemente, hanno chiesto la revoca o almeno l'attenuazione della misura cautelare

L' indagine della Procura di Avellino, coordinata dal procuratore aggiunto, Vincenzo D’Onofrio, contesta all'indagata una serie di truffe. Sarebbero tre le vittime dei raggiri della Cantone: fra le quali anche  un uomo di Marano (avvocati Claudio Frongillo e Federico Giusto) coinvolto in un violento incidente nel quale è morta la moglie e sono rimaste ferite le due figlie minorenni.

La Cantone, secondo l’accusa, si sarebbe fatta versare diversi accrediti, per un totale di oltre 260mila euro, grazie ad alcuni stratagemmi. In più di un’occasione si sarebbe fatta consegnare parte dei soldi versati dall’assicurazione come risarcimento dei danni. Soldi che erano destinati alla figlia minorenne del suo cliente. La ragazza – secondo la versione dell’avvocato – avrebbe potuto ritirare la cifra, consegnata a un giudice tutelare, una volta compiuti diciotto anni. Somma che per l'accusa sarebbe invece stata intascata dall'indagata.

Fra le vittime delle truffe addebitate alla Cantone c'è anche una coppia che si era affidata all'avvocatessa irpina per risolvere una causa dinanzi ai giudici del Tar delle Marche. In quell’occasione l'indagata sarebbe riuscita a farsi versare diversi accrediti millantando una parentela con il numero uno dell’Anac, Raffaele Cantone. L’indagine è stata alla guardia di finanza di Avellino con la collaborazione delle fiamme gialle di Napoli Nord. Dopo le prove raccolte la Procura aveva chiesto e ottenuto l’arresto dal gip.