Sequestrati cellulari e droga nel carcere di Ariano

Nuovo appello del Sappe: «Non lasciateci soli, altrimenti è impossibile andare avanti».

Ariano Irpino.  

 

di Andrea Fantucchio 

Droga e cellulari in carcere ad Ariano Irpino (Avellino). All'alba di questa mattina gli agenti di polizia penitenziaria, durante una ispezione, hanno rinvenuto tre micro-cellulari funzionanti e di circa 50 grammi di hashish. I telefonini e le Sim erano nascosti uno nel cestino dei rifiuti di una sala dove si incontrano i detenuti, un altro addosso a un carcerato e l'altro all'interno di una cella.

Decisivo, durante il controllo, il supporto del Nucleo Cinofilo Regionale della Polizia Penitenziaria che, grazie al fiuto del cane “King “, ha permesso di scoprire piccole dosi di sostanza stupefacente, per un totale di 50 grammi, nascosti in palestra e nelle celle, oltre che addosso a un detenuto.

Il Sappe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, si è complimentato per il lavoro svolto dal personale di Ariano irpino. E ricordato lo stato di emergenza nel quale lavorano gli agenti con, si legge, «carichi di lavoro insostenibili, straordinari imposti e non retribuiti, congedi ordinari da fruire, assenza di mobilità interna sui posti di lavoro come anche riconosciuto dalla Commissione Arbitrale Regionale Episodi di prevaricazione e violenza dei detenuti nei confronti del personale e tra gli stessi ristretti. Assenza di funzionali strumenti atti a garantire la necessaria sicurezza come accaduto a Giugno con una rivolta violenta e sequestro di Personale, il tutto oggetto di specifiche denunce all'autorità Giudiziaria competente».

Donato Capece, segretario generale del Sappe, commenta: “Questo ennesimo rinvenimento di stupefacente destinato a detenuti, scoperto e sequestrato in tempo dall’alto livello di professionalità e attenzione dei Baschi Azzurri in servizio nel carcere di Ariano Irpino a cui vanno le nostre attestazioni di stima e apprezzamento, evidenzia una volta di più come sia reale e costante il serio pericolo che vi sia chi tenti di introdurre illecitamente sostanze stupefacenti e telefoni cellulari in carcere.  Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda uno spaccio sempre più capillare e drammatico, considerato anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti. L’hashish, la cocaina, l’eroina, la marijuana e il subutex - una droga sintetica che viene utilizzata anche presso il Sert per chi è in trattamento – sono quelle più diffuse e sequestrate dai Baschi Azzurri. Per arginare uesti fenomeni è necessario l'aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari, come ad esempio le attività finalizzate a prevenire i tentativi di introduzione di droga in carcere e di telefoni cellulari, senza trascurare l’urgenza di schermare le sezioni detentive all’uso appunto di tali apparecchi»