Auto incendiate, per quel parcheggio continue liti

Si cerca l'uomo incappucciato visibile dai video della sorveglianza privata, ma è polemica

Il contenzioso per il posto auto potrebbe essere alla base del gesto. Ma non si esclude nessuna pista. I cittadini ora chiedono più controlli

Avellino.  

Nella traversa che porta al parcheggio dei dipendenti della Provincia a stento passa un'auto. Le due uniche aree parcheggio in questa zona, oltre a quella di Piazza Garibaldi perennemente occupata, sono quella destinata ai clienti dei ristoranti e quella di pertinenza dell'ente di Palazzo Caracciolo.

“Ogni giorno qui si litiga per il posto auto – conferma uno dei negozianti che si affacciano sulla strada – Non esistono altre aree di sosta, siamo in pieno centro, non ci sono garage privati a pagamento, riuscire a parcheggiare la mattina, ma anche la sera, è come vincere la lotteria”.

Tra i condomini della zona che rivendicano spazi, commercianti che si lamentano perché non ci sono parcheggi per i clienti e i dipendenti della provincia che pur godendo di aree riservate spesso si ritrovano il posto occupato, ogni giorno è una lite. Nei giorni che hanno preceduto l'attentato incendiario erano state forate delle gomme delle auto in sosta, qualcuno parla addirittura di chiodi sparsi nel piazzale. Insomma il clima è da guerra fredda, ma da qui a ipotizzare che si possa essere arrivati addirittura ad appiccare il fuoco deliberatamente con lo scopo di una vendetta, ce ne vuole.

Quella della ritorsione resta comunque una delle piste più accreditate al momento. Sul caso sta indagando la Polizia che ha già raccolto le testimoninanze nella zona.

Le due persone a cui appartengono le auto date alle fiamme ieri mattina - mentre a due passi decine di bambini partecipavano all'iniziativa dei Vigili del Fuoco per la festa dell'anniversario – sono due cittadini tranquilli, e niente lascia presupporre che il messaggio sia rivolto a loro in quanto dipendenti della Provincia.

“Il loro ruolo all'interno dell'ente non è tale da esercitare influenze di qualche tipo, non sono dirigenti, non lavorano nell'ufficio appalti e gare, niente ci dice che questo gesto sia indirizzato alla Provincia come atto intidimidatorio – spiega il vice presidente di Palazzo Caracciolo Fausto Picone – Sembra piuttosto un gesto folle, di impulso. Resta però un campanello d'allarme che deve indurre Prefetto e forze dell'Ordine ad incrementare le attività di controllo in questa zona”.

Picone conferma che per il posto auto invece c'è un perenne contenzioso, ma chiarisce: “Da quanto ne so quell'area è sempre stata riservata alla Provincia, fin dall'inizio, da quando sono cominciati i lavori su Piazza Libertà che poi è diventata pedonale. L'area alle spalle del Palazzo era già di pertinenza dell'ente, nessuno può avanzare diverse pretese”.

Nel frattempo si cerca di risalire all'identità del misterioso uomo incappucciato visibile dai video registrati dalle telecamere di sorveglianza di un'attività commerciale alle spalle della Provincia.

Dalle immagini si evince che l'uomo potrebbe avere un'età compresa tra i 30 e i 35 anni. L'attentatore, dopo aver bruciato uno straccio imbevuto di liquido infiammabile, lo ha lanciato sotto una delle due auto parcheggiate e si è dato alla fuga nel vicoletto che passa sotto l'arco sbucando su Piazza Libertà. Da lì si sarebbe poi dileguato in direzione del centro storico.

Giuseppe Leone, l'usciere del palazzo della Provincia, è stato allertato quasi immediatamente ieri mattina. “Quando mi hanno chiamato c'era solo fumo – racconta Leone – e io sono corso di nuovo dentro per prendere un estintore. Ho impiegato pochi minuti. Quando sono tornato nel parcheggio era già scoppiato l'inferno”.

Per fortuna in quel momento c'erano i vigili del fuoco in Piazza Libertà. L'intervento è stato immediato e ha evitato il peggio. E chissà se l'attentatore aveva calcolato anche questo. Di sicuro c'è stata premeditazione. E l'uomo potrebbe aver agito per conto di qualcun altro.

Tutto è ancora da chiarire. In un secondo momento anche la Digos è intervenuta sul luogo dell'incendio perché il parcheggio confina con una proprietà dell'onorevole Gianfranco Rotondi, altre volte raggiunto da minacce. Lui stesso ha avvisato le autorità, ma il Questore Botte lo ha personalmente rassicurato.

Ora i cittadini però chiedono più controlli. “E' inammissibile che in questa zona centrale non ci siano presenze costanti di forze di polizia. L'illuminazione è scarsa, la strada chiusa ci isola completamente, la sera soprattutto – dichiara Renato D'Argenio storico commerciante di Piazza Garibaldi – e poi le telecamere della Provincia non funzionano, solo grazie ai privati oggi possiamo tenere sotto controllo queste strade. Ma così non si può continuare”.