Illecito gratuito patrocinio, assolto 59enne

Dagli accertamenti della guardia di finanza

Avellino.  

Una banale lite di diversi anni fa con la moglie sarebbe potuta costare assai cara ad A.S., 59enne di Avellino. L'uomo, infatti, nel 2012, dovendosi difendere in un procedimento penale instaurato contro di lui dalla ex moglie, fece domanda di ammissione al beneficio del gratuito patrocinio, dichiarando di rientrare nei limiti reddituali previsti dalla Legge.

Successivi accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza di Avellino permisero di constatare che in realtà, per l'anno d'imposta di riferimento, l'uomo ed il suo nucleo familiare avevano "sforato" di poche centinaia d'euro rispetto al limite massimo consentito.

Ne nasceva, quindi, un nuovo procedimento penale a carico di A.S. per le false attestazioni rilasciate all'Autorità Giudiziaria al fine di ottenere la concessione del beneficio del gratuito patrocinio.

Il cinquantanovenne, difeso dall'avvocato Rolando Iorio, è stato nella giornata di ieri assolto dal Tribunale di Avellino, Presidente Matarazzo.

Il legale dell'imputato, infatti, carte alla mano ha dimostrato che lo sforamento di poche centinaia d'euro era dovuto ad una entrata assolutamente occasionale, derivante da un residuo di una indennità di disoccupazione, come tale percepita "una tantum". Le argomentazioni prospettate, condivise in pieno dal Tribunale, hanno fatto si che l'imputato A.S. è stato mandato assolto "per particolare tenuità del fatto". Il Pubblico Ministero aveva invece chiesto una condanna ad 8 mesi di reclusione.