Rissa tra detenuti, ancora in coma il 25enne tunisino

In un primo momento si era sparsa la voce che fosse morto

Avellino.  

E' ancora in gravi condizioni all'ospedale Moscati di Avellino il detenuto 25enne di nazionalità tunisina vittima di una feroce aggressione da parte di alcuni reclusi di nazionalità italiana nei confronti di altri detenuti stranieri. Nella rissa coinvolta anche un'altra persona che ha rimediato la frattura delle braccia.

In un primo momento si era sparsa la voce che il giovane fosse morto ma in realtà è ancora ricoverato in coma nell'unità operativa di anestesia e rianimazione della città ospedaliera. E' solo l'ultimo dei drammi che si sono consumati nelle carceri campane. Proprio nel penitenziario irpino di Bellizzi si sono susseguiti gravissimi episodi di violenza anche ai danni di poliziotti penitenziari.

Le risse, le aggressioni sono all'ordine del giorno - denuncia il sindacato di polizia - e sempre ad Avellino qualche giorno fa sono stati rinvenuti all'interno di una cella sei cellulari che venivano utilizzati dai detenuti appartenenti al circuito alta sicurezza.

“Le carceri sono ormai fuori da ogni controllo di legalità, la situazione è drammatica un po’ ovunque – denuncia Aldo Di Giacomo - ma la Campania, anche in virtù della popolazione detenuta presente e della diffusa criminalità organizzata presente su tutto il territorio regionale, è una realtà che andrebbe gestita inmaniera totalmente differente da come invece avviene. Ciò che sta accadendo nel carcere di Avellino è inaccettabile, dimostra tutta la inadeguatezza gestionale di chi è ai vertici della struttura che, a nostro avviso, dovrebbe essere immediatamente rimosso dall’incarico.”