Il pannello di San Michele Arcangelo ritorna a Contrada

Era stato trafugato nel 2014 e ritrovato a Sorrento

il pannello di san michele arcangelo ritorna a contrada
Contrada.  

Un prezioso pannello, risalente al XVII° secolo, della misura di 130x80 cm raffigurante “San Michele Arcangelo”, composto da 14 maioliche, sarà restituito il 16 gennaio alle ore 10.30 nella sede del Comune di Contrada dal Comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, Maggiore Giampaolo Brasili, al Sindaco Pasquale De Santis. Alla restituzione, che avverrà nel rispetto della normativa anti-Covid, sarà presente anche Antonio Iannacone, sindaco di Contrada all’epoca del furto, insieme ad autorità locali e studiosi d’arte.

Nel corso di un’ispezione dei registri commerciali di un rivenditore di Sorrento, nell’ambito della costante azione di controllo amministrativo effettuata sulle attività del settore dell’antiquariato, l’attenzione dei Carabinieri si è soffermata su un’operazione, regolarmente inserita nel registro di Pubblica Sicurezza, che riportava la seguente descrizione “pannello maiolicato composto da 15 maioliche e di cui una mancante, raffigurante San Michele Arcangelo”. Nonostante l’operazione di compravendita fosse datata aprile 2014, stesso mese del furto, i militari sono riusciti a identificare l’ultimo possessore, anch’egli titolare di un esercizio di Sorrento, al quale è stata sequestrata l’opera.

La comparazione delle immagini dell’opera con quelle contenute nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando TPC, ha consentito di identificare l’opera trafugata, che all’epoca del furto era collocata all’interno di un’edicola votiva di Contrada e di cui era rimasta la sola maiolica ove era impressa la provenienza.

Il recupero del pannello di “San Michele Arcangelo“ è stato reso possibile dalla collaborazione tra la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il comando carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e gli organi centrali e periferici dello Stato. Ancora una volta questa sinergia ha permesso di restituire alla collettività un’opera ormai ritenuta perduta e al territorio un importante tassello della sua storia e della sua cultura.