Gastroenterologia al Moscati, Giardullo: non è mai sparita, anzi fa progressi

Parla il responsabile di reparto dell'ospedale

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Avellino.  

«La gastroenterologia non è sparita, anzi, dopo il 2012 abbiamo continuato sulla scia del dottore Iaquinto, cercando di mantenere gli stessi livelli». Il responsabile della Gastroenterologia dell’ospedale Moscati di Avellino, Nicola Giardullo, tiene a fare delle precisazioni sulle attività del suo reparto. «Abbiamo fatto grandi progressi - ha detto - con l’ingresso di nuove figure professionali che hanno permesso di implementare il reparto con nuove tecniche di endoscopia avanzata. Inoltre, contiamo di una costante collaborazione con i centri eco endoscopia operativa della Campania, proprio per portare le nuove tecniche moderne al Moscati.

La gastroenterologia al Moscati esiste ed è diventata un punto di riferimento. Si effettuano 6000 esami di routine all’anno, senza dimenticare la diagnostica. Tutti questi aspetti clinici della medicina hanno portato la gastroenterologia ad essere strettamente legata alla chirurgia, con attività operativa vera e propria.

«Noi collaboriamo a stretto contatto con i chirurghi in sala operatoria - ha precisato Giardullo -  perché rappresentiamo una figura fondamentale, da sempre. La nostra parentela con la chirurgia è storica, quindi, nessuna meraviglia rispetto al nuovo piano aziendale, che tra l’altro, prevede dieci nuovi posti letto della gastroenterologia. Continuiamo a lavorar, dando risposte all’utenza, che ci gratifica con ambulatori sempre pieni».