Nuova scarcerazione per il pluripregiudicato Capaccio

Pericolosità sociale è da considerarsi attenuata

nuova scarcerazione per il pluripregiudicato capaccio
Avellino.  

Nuovo successo per la difesa del pluripregiudicato di Atripalda, Pellegrino Capaccio che, a distanza di meno di 4 mesi, mette a segno un nuovo colpo a favore del proprio assistito il quale si vede nuovamente riaprire le porte del carcere, questa volta quelle della Casa Circondariale di Aversa.

Capaccio Pellegrino, classe 1976, condannato per svariati reati tra cui due condanne per associazione di stampo camorristico, nel mese di aprile di quest'anno era tornato in libertà grazie alla decisione della Corte Suprema di Cassazione che aveva accolto in pieno il ricorso proposto dalla difesa dell'atripaldese avverso un provvedimento adottato dalla Procura Generale della Corte di Appello di Napoli che aveva conteggiato un ulteriore periodo di pena da scontare per il 45enne di Atripalda pari a 3 anni.

I giudici di Roma avevano dato ragione alla difesa del Capaccio: quella condanna di tre anni non andava espiata.

Di qui l'immediata scarcerazione del pluripregiudicato. La libertà durava comunque poche settimane dal momento che il magistrato di sorveglianza di Avellino poneva in esecuzione una misura di sicurezza comminata anni addietro a Capaccio il quale, quindi, nel mese di giugno 2021, veniva nuovamente tradotto nel carcere di Aversa.

Di segno contrario i difensori del Capaccio, gli avvocati Rolando Iorio del Foro di Avellino e Massimiliano Tranchida del Foro di Marsala i quali impugnavano immediatamente il provvedimento emesso dalla Sorveglianza di Avellino. 

All'esito di una estenuante udienza tenutasi dinanzi al tribunale di Sorveglianza di Napoli il 15 luglio 2021, laddove l'avvocato Rolando Iorio produceva una copiosa documentazione a sostegno delle proprie tesi, in data odierna Capaccio è stato nuovamente scarcerato. Accolta in pieno quindi la richiesta difensiva con la quale l'originaria misura della casa lavoro è stata sostituita con quella della libertà vigilata.

Capaccio Pellegrino, la cui pericolosità sociale è da considerarsi pertanto attenuata, soltanto nel mese di novembre 2020, mentre era in detenzione domiciliare, era stato arrestato con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Pende ancora, inoltre, a suo carico, dinanzi alla Corte di Appello di Napoli, un processo che lo vede protagonista di una rocambolesca vicenda, accaduta nel mese di settembre 2017, allorquando impugnando un coltello minacciava l'autista e l'infermiere dell'autoambulanza che lo stavano conducendo al Policlinico di Napoli, temendo che gli stessi fossero in realtà dei sicari ingaggiati dal clan rivale.