Serino, omicidio Pelosi: verso l'archiviazione? I familiari si oppongono

Il pm chiede l'archiviazione del caso, ma i familiari della vittima chiedono nuove indagini

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Serino.  

di Paola Iandolo 

Omicidio di Giovanni Pelosi, i familiari della vittima non ci stanno e hanno chiesto nuove indagini per far luce sulla morte del loro congiunto. Il 7 giugno si discuterà l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero Cecilia Annecchini.

Richiesta di archiviazione

La richiesta di archiviazione è stata avanzata in quanto ad avviso del pm non vi sono elementi per sostenere un processo – con l’accusa di omicidio - nei confronti di Ottavio Pelosi, il settantenne di Serino accusato di aver concorso nella morte violenta di un suo familiare, il cinquantenne Giovanni Pelosi, deceduto all’alba del 3 maggio 2021 presso il Moscati di Avellino dove era stato trasportato dal 118 con un trauma alla testa e diverse escoriazioni e ferite. A distanza di quasi due anni dalla vicenda arriva la richiesta del pubblico ministero Cecilia Annecchini. La Procura di Avellino ha infatti chiesto l’archiviazione nei confronti dell’unico indagato per omicidio, Ottavio Pelosi, difeso dagli avvocati Michela Pelosi e Raffaele Tecce (che avevano eseguito anche investigazioni difensive), che abita in Via Vicoletto Ferrari I, a monte della lunga scala di pietra e marmo che collega al vecchio borgo di Ferrari, dove all’alba del 3 maggio fu ritrovato Giovanni Pelosi. Ma i familiari della vittima, tramite il loro legale Nicola D’Archi, chiedono nuove indagini.

Assenza di elementi a carico dell’imputato

Dalle indagini dei Carabinieri della stazione di Serino e quelle del Norm della Compagnia di Solofra, dagli accertamenti del Ris di Roma e dalle risultanze dell’esame medico legale eseguito dalla dottoressa Carmen Sementa, non sarebbero emersi elementi tali per dimostrare in un processo che oggettivamente Pelosi Ottavio abbia avuto un ruolo nella morte del suo familiare.

La vicenda

Giovanni Pelosi venne trovato la notte tra il 2 e il 3 maggio 2021, riverso a terra con una grossa ferita alla testa, con le mani insanguinate e soprattutto con escoriazioni e ferite alle ginocchia e al sopracciglio. Scattò l’allarme al 118. Il ferito venne trasportato al Pronto Soccorso del Moscati, dove morì poche ore dopo, quasi alle 6:30 del 3 maggio 2021.