Avellino: ancora una giornata di tensione e violenza in carcere

Aggrediti due poliziotti penitenziari e non solo

avellino ancora una giornata di tensione e violenza in carcere

Entrambi hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Moscati di Avellino...

Avellino.  

Ancora due poliziotti penitenziari aggrediti nel carcere di Bellizzi Irpino ad Avellino. Lo riferisce Raffaele Troise, responsabile della segreteria Gau Uilpa polizia penitenziaria.

"Un'aggressione che definisce il drammatico scenario vissuto quotidianamente dalla polizia penitenziaria della casa circondariale di Avellino Bellizzi. Sembrerebbe che due agenti, di cui uno assegnato ieri all'istituto irpino al termine del corso di formazione, siano stati aggrediti da un detenuto comune. Quest'ultimo ha procurato al neo agente la frattura del setto nasale mentre l'altro è stato raggiunto da due pugni al petto.

Entrambi - scrive Troise - hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso e sono tuttora in attesa di prognosi. Il detenuto protagonista di quest'ultimo evento si era già reso autore, negli scorsi giorni, di diverse aggressioni al personale ma, nonostante gli evidenti motivi di ordine e sicurezza, non si è provveduto al suo allontanamento. Eventi critici all'ordine del giorno, aggressioni, disordini di varia natura sono consuetudini che caratterizzano la casa circondariale "Antimo Graziano" , il biglietto da visita per i neo agenti che si scontrano con una realtà disastrosa.

Come la notte scorsa che ha visto due detenuti distruggere dapprima il blindo della propria camera di pernottamento e, successivamente, la porta dell'infermeria riuscendo a prelevare il lettino posto all'interno ed un bisturi. Non soddisfatti, infine, hanno distrutto anche lo sbarramento del reparto. Insomma, l'Istituto penitenziario del capoluogo, ormai noto alle cronache per i tanti eventi critici che si sono succeduti non scorge la luce in fondo al tunnel, inibito in una drammatica sorte da cui non riesce a risollevarsi.

Questa organizzazione sindacale - conclude Troise - è accanto agli agenti coinvolti nello spiacevole episodio, e pronta a supportare sempre tutti coloro che hanno intrapreso questa ardua strada lavorativa.

Così in un'altra nota Marianna Argenio e Donato Capece del Sappe: 

"Nella mattinata di oggi alcuni detenuti ubicati, in attesa di trasferimento, al reparto femminile in celle adibite alle detenute semilibere, hanno distrutto un'intera ala del reparto, danneggiando mura e porte. Gli stessi, non contenti, hanno minacciato di aggredire il personale qualora non fossero stati immediatamente trasferiti.

I detenuti in questione stanno procurando un grave disagio sia al personale femminile in servizio che alle altre detenute".

Lo denuncia Marianna Argenio, vicesegretario regionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Sappe. "Sempre nella mattinata di oggi - prosegue - due detenuti ubicati nella sezione isolamento di cui uno 14 bis, che solo pochi giorni fa aveva violentemente aggredito un poliziotto, hanno brutalmente colpito con pugni un neo-agente appena assegnato dal corso di formazione e solo ieri giunto in istituto. Il neo-agente avrebbe subito danni al naso. Lo stesso sanguinante ha chiesto aiuto al collega di servizio nella sezione confinante, il quale accorso è stato anch'egli aggredito con pugni dallo stesso detenuto 14 bis che veniva spalleggiato dall'altro detenuto protagonista di tale evento.

I detenuti coinvolti non sono nuovi a tali atteggiamenti ed atti violenti nei confronti del personale di polzia penitenziaria.

L'evento critico pare si sia verificato in presenza del Comandate, del Direttore e del Magistrato di Sorveglianza alle quali i detenuti avrebbero rivolto  parole offensive e minacciose”. Il Sappe esprime la propria solidarietà ai colleghi coinvolti e, purtroppo, “ancora una volta dobbiamo interrogarci sulle motivazioni per cui detenuti ben noti per essersi resi già in varie occasioni responsabili di gravi eventi critici e violente aggressioni al personale si trovano ancora ristretti presso lo stesso istituto penitenziario e non sia stato disposto ed eseguito il dovuto trasferimento. Domanda a cui purtroppo non si riesce a trovare una giustificazione che possa essere valida! E non ci resta allora ancora una volta che chiedere agli Uffici provveditoriali e dipartimentali i giusti interventi affinché tali insopportabili gesti vengano debitamente puniti ed i detenuti immediatamente trasferiti.

Con forte rammarico dobbiamo costare che nonostante gli sforzi dei vertici dipartimentali di assegnare unità di personale sussistono presso la Casa circondariale di Avellino, ancora oggi, sussistono gravi criticità”.

Solidarietà alla Polizia Penitenziaria di Avellino arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe:

“Per avere un carcere sempre più sicuro occorrerà pensare ad un insieme di misure e strategie che rendano la vita dei detenuti sicura, quella degli agenti meno problematica e quella della macchina meno complessa e più efficace. Va bene la tutela dei diritti, ma si parta da quelli dei poliziotti, delle persone per bene e degli stessi detenuti che scontano la pena senza macchiarsi di nuovi crimini e reati. Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano”. “Eventuali amnistie, indulti e condoni servono a poco se poi non seguono riforme strutturali: ed è dunque del tutto ipocrita invocare soluzioni del genere per fare fronte ad un problema reale che vede coinvolti in primis gli appartenenti al Corpo”, conclude Capece.