Una protesta simbolica e pacifica per riportare al centro dell'attenzione il dramma carcere in Italia. Aumento dei suicidi e il sovraffollamento, violenza e disagi il Garante di Avellino dei detenuti Carlo Mele chiede azioni concrete allo scopo di garantire un sistema penitenziario più umano e rispettoso dei diritti fondamentali. L'iniziativa, che si è svolta oggi in tutta Italia, è stata promossa dai garanti territoriali delle persone private della libertà personale che, con un documento congiunto, hanno chiesto la mobilitazione e la solidarietà non solo dei garantisti e dei tanti volontari dell’area cattolica, ma anche dell’avvocatura, della magistratura, della politica, oltre che della società civile. Ad Avellino l'incontro si è tenuto all'interno del tribunale per riflettere sulla necessità di un sistema giudiziario più giusto e consapevole dei bisogni delle persone.
"Quella delle carceri è una situazione di cui né la politica né la società hanno una reale consapevolezza. Sovraffollamento, incuria sanitaria e un trattamento inesistente sono le condizioni che caratterizzano gli istituti di pena italiani" ha spiegato Carlo Mele a margine di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Camera Penale Irpina, nel Tribunale di Avellino, alla presenza del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Avellino Fabio Benigni, del presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Avellino nonchè componente dell'Osservatorio Carcere Giovanna Perna, degli avvocati Gaetano Aufiero, Costantino Sabatino, Luca Pellecchia e Michele Fratello.
"L’articolo 27 della Costituzione viene quotidianamente disatteso. Il carcere è davvero trattamentale? Se lo è deve garantire che le persone detenute, mentre espiano la loro pena, intraprendano un percorso riabilitativo che consenta loro di reinserirsi nella società con prospettive diverse" ha ricordato Mele.
Le richieste principali dei Garanti Territoriali delle persone private della libertà personale sono: l'approvazione di misure deflattive per arginare il sovraffollamento; l'accesso a misure alternative ai detenuti, in particolare per i 19mila che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni; l'attuazione della circolare sul riordino del circuito della media sicurezza per quanto riguarda la chiusura delle sezioni ordinarie (DAP circ. n. 3693/6143 del 18 luglio 2022). E ancora garantire l'affettivita` in carcere, aumentando le telefonate, le videochiamate e i giorni di permesso premio per i ristretti; e infine si richiede il superamento delle circolari dei P.R.A.P. che restringono l'acquisto, il possesso e la ricezione di oggetti e generi alimentari. Si fa riferimento in tali circolari a un elenco di generi alimentari ed oggetti non consentiti all'ingresso, ma acquistabili al sopravvitto con prezzi maggiorati.
L’avvocato Gaetano Aufiero, presidente della Camera Penale Irpina, si è soffermato sulle condizioni di disumanità che caratterizzano le carceri “Dal gennaio 2024 sono stati 100 i suicidi, 15 dall’inizio dell’anno, abbiamo oltre 20.000 detenuti in attesa di giudizio, 10.000 dei quali destinati ad essere assolti. Abbiamo provato in tutti i modi a sensibilizzare la politica con astensioni, scioperi e incontri, dobbiamo fare i conti con un senso di impotenza”. E sulla realtà drammatica del Carcere di Bellizzi ha detto “Alla carenza di organico delle polizia, si affianca il numero inadeguato di personale sanitario. Il carcere si è trasformato in una piazza di spaccio con numerosi episodi di violenza. Senza dimenticare gli effetti del razionamento dell’acqua per i detenuti. Tutto questo accade nell’indifferenza da parte di politica e istituzioni”. Il presidente dell’Ordine degli avvocato Fabio Benigni parla di “una violazione continua delle norme costituzionali, con una pena che non tende alla rieducazione del condannato. Di qui i danni anche sotto il profilo psichico Siamo convinti della necessità di mantenere alta l’attenzione su questa emergenza”.
