"Solo un attimo! E tutto può finire: sono vivo grazie all'ospedale di Ariano"

La testimonianza di Rosario Cavalletti giunto in condizioni disperate al Frangipane-Bellizzi

solo un attimo e tutto puo finire sono vivo grazie all ospedale di ariano

La lettera di ringraziamento da parte di un paziente...

Ariano Irpino.  

"Solo un attimo! E tutto può finire". Comincia così la lettera di Rosario Cavalletti, l'imprenditore arianese ricoverato nei giorni scorsi all'ospedale Frangipane-Bellizzi di Ariano Irpino, il quale ha voluto esprimere convintamente tutta la propria gratitudine per le cure ricevute che gli hanno salvato la vita.

"Me lo sono ripetuto più volte in questi giorni di convalescenza, che mi hanno concesso il tempo di riflettere su questa nuova opportunità. E che dire, se non grazie - scrive Rosario ex centravanti dell'Us Ariano negli anni scorsi, ringraziando il direttore generale dell’Asl, Mario Ferrante, e tutto il personale del pronto soccorso e della cardiologia Utic che le hanno prestato le cure necessarie.

Una parola in apparenza semplice, ma carica di immensa gratitudine nei confronti di una macchina perfetta, quella del presidio ospedaliero Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino che ha salvato una vita e questa volta la mia! Una macchina incarnata da eccellenti professionisti le cui comprovate competenze, ed io ne sono un esempio e un testimone, si completano e si esaltano con la straordinaria umanità dimostrata fin dal primo momento del mio arrivo in pronto soccorso.

È qui che tempestivamente tutta l’equipe diretta ottimamente da Silvio D’Agostino, responsabile del pronto Soccorso, ha riconosciuto la gravità del mio stato in un attimo - racconta - ero tra le preziose mani del primario Vittorio Ambrosini, direttore del Uoc cardiologia Utic, la cui maestria, unitamente alla professionalità della sua equipe, mi hanno restituito quel tempo che, cominciavo a credere, stesse irrimediabilmente sfuggirmi per sempre”.

Infine una riflessione sull’ospedale che a Rosario sta molto a cuore, si a quel cuore che oggi fortunatamente batte ancora più forte: "A volte ci facciamo incantare dal falso mito secondo il quale solo in grandi città e ospedali dai nomi altisonanti si possano trovare soluzioni e nuove opportunità di vita, invece con vero orgoglio che mi sento di smentire, oggi, tale ingannevole narrazione concessami qui nel mio paese Ariano Irpino. Una vera eccellenza sanitaria, il reparto di cardiologia e Utic, fortemente voluto da Mario Ferrante, direttore generale dell'Asl di Avellino, al quale al pari dei miei angeli custodi di cui sopra, va la mia riconoscenza".

"A voi tutti voglio dedicare, un mio momento intimo e indimenticabile, la mia alba - conclude - quando mi sono trovato a piedi nudi, dietro la finestra della stanza del reparto e ho riscoperto il privilegio di potermi stupire della meraviglia di una semplice alba stupore misto a gioia, perché vedevo in essa la mia nuova prima alba e tutto questo lo devo a voi!".