Dolce vita, c’è il sì del commissario: il Comune di Avellino sarà parte civile

Il Comune si presenterà Parte Civile nell’ambito dell’inchiesta Dolce Vita

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Nei prossimi giorni il Comune individuerà l'avvocato che dovrà tutelare gli interessi dell'ente nel processo.

Avellino.  

Il Comune di Avellino si costituirà parte civile nel processo "Dolce vita". È quanto deciso dalla commissaria prefettizia, Giuliana Perrotta, in vista dell'udienza del 15 ottobre prossimo quando il gup del Tribunale di Avellino deciderà se rinviare a giudizio l'ex sindaco, Gianluca Festa, e gli altri 27 imputati coinvolti nel procedimento.

Il Comune si presenterà Parte Civile nell’ambito dell’inchiesta Dolce Vita.

La delibera "Costituzione quale parte civile nel giudizio Tribunale di Avellino - Procedimenti penali 4098/2023 e 151/2024 R.G. - R.G. GIP 8222/2024 – richiesta Rinvio a Giudizio per udienza preliminare del 15.10.2025" è stata pubblicata questa mattina sull'albo pretorio del comune di Avellino. Il commissario Giuliana Perrotta ha avviato le pratiche per l’individuazione di un legale in vista dell’udienza preliminare di ottobre prossimo.

L'ordinanza

La decisione del Comune è stata resa nota tramite un’ordinanza firmata da Perrotta che spiega “con i poteri della giunta comunale”. (...) “La entità e gravità dei fatti contestati suggerisce opportuna la costituzione di parte civile del Comune nel processo penale di cui trattasi”. (...) “questa amministrazione si riserva di valutare nel corso del processo le posizioni degli imputati, eventualmente intervenendo con successivi atti amministrativi che tengano conto della sua evoluzione e della diversificazione delle posizioni degli imputati che dovesse intervenire durante il procedimento, per ristabilire l’allineamento tra la posizione penale e quella amministrativa, tenuto conto anche della evoluzione dei contestuali procedimenti amministrativi disciplinari interni”.

L'avvocato da scegliere

Nella delibera si chiede al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino nomi di legali "tra i quali poter scegliere il profilo maggiormente rispondente alle esigenze di tutela della immagine di questa pubblica Amministrazione, rispetto all’esito del giudizio penale”.