Quindici, Nuovo Clan Graziano: chieste condanne per sessant'anni di reclusione

La sentenza è prevista per il prossimo 2 dicembre davanti al collegio del tribunale di Avellino

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Quindici.  

di Paola Iandolo 

Il pubblico ministero della Dda di Napoli, Luigi Landolfi (che ha coordinato le indagini insieme al pm antimafia Simona Rossi) ha chiesto 21 anni i reclusione per Fiore Graziano e Antonio Mazzocchi. Diciotto anni di reclusione per Ludovico Domenico Rega. Invocata l'assoluzione per Salvatore Graziano. Subito dopo la requisitoria del pm, hanno discusso gli avvocati degli imputati: i legali Sabato Graziano, Antonio Iannaccone e Raffaele Bizzarro.

Il processo al “Nuovo Clan Graziano”, il gotha del gruppo quindicese che secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino si sarebbe riorganizzato dopo le scarcerazione “eccellenti” a fine 2017 di Fiore e Salvatore Graziano, figli del defunto boss Arturo, che avevano stretto un patto per gestire il racket e il condizionamento delle attività politiche ed economiche nel Vallo di Lauro con Antonio Mazzocchi, l’ex poliziotto cognato di Adriano Sebastiano Graziano (non coinvolto in questa riorganizzazione).

Tutti e tre sono stati infatti indicati dalle indagini dei pm Antimafia Simona Rossi e Luigi Landolfi come promotori e organizzatori del gruppo, disarticolato da un blitz scattato nell’agosto 2019, per tentare di arginare una probabile riorganizzazione della faida con il clan avversario dei Cava. Infatti da alcune intercettazioni ambientali e tramite trojan dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino erano emersi tentativi da parte di Mazzocchi di organizzare un agguato ai danni di Salvatore Cava jr, scarcerato nel maggio 2019.