Mercogliano, omicidio Bembo: fissato l'appello per Iannuzzi e i Sciarrillo

Il 20 gennaio prossimo verrà discusso l'appello per i tre condannati per l'omicidio del 21enne

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Mercogliano.  

di Paola Iandolo 

Sarà discusso il 20 gennaio prossimo l'appello per l'efferato omicidio del 21enne di Mercogliano, Roberto Bembo. Ricordiamo che a gennaio scorso sono stati condannati i tre imputati: sedici anni ed otto mesi per Niko Iannuzzi, autore materiale del delitto, sedici anni ai fratelli Lucamaria e Daniele Sciarrillo, accusati di concorso in omicidio difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozella. Condanna più lievi rispetto alle richieste avanzate dal pubblico ministero Vincenzo Toscano e dalla parte civile rappresentate dall'avvocato Gerardo Santamaria. I ricorsi saranno discussi davanti ai giudici della IV Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli.

Ad avviso dei giudici della Corte di Assise di Avellino non sussistono i futili motivi, perchè in base ai video e a quanto emerso nell'istruttoria dibattimentale "consentono di affermare che la condotta omicidiaria ascritta ai tre imputati rappresenta non già l’evoluzione ed il tragico epilogo dell’azione iniziata nei pressi di un noto bar di Torrette di Mercogliano, occasionata da motivi riconducibili al parcheggio delle autovetture, bensì un’autonoma azione scaturita dalla decisione di Roberto Bembo, dopo che la lite era stata sedata ed gruppi contrapposti si erano allontanati, di raggiungere il gruppo rivale sul lato della strada ove aveva trovato riparo".

Dunque, ad avviso dei giudici della Corte di Assise di Avellino, all'alba del primo gennaio 2023 vi furono due distinte azioni poste in essere dagli imputati: la prima ultimata con la lite generata da problemi di viabilità e per il parcheggio e la seconda che ebbe inizio quando Roberto Bembo decise di raggiungere il gruppo rivale, terminata con il letale ferimento del 21enne. Per i giudici, l'azione omicidiaria scaturì da altro motivo, ma certamente non trova le sue ragioni nell'iniziale litigio. "Dunque ebbe termine nel volgere di pochi attimi. Quello che ulteriormente seguì, scaturì da altro motivo o fu del tutto immotivato”.