di Paola Iandolo
Il bene confiscato alla camorra che diventa “laboratorio” sulle dinamiche dei fenomeni naturali e sarà al servizio della collettività nel Comune di Quindici, interessato da gravi condizioni di pericolosità e rischio idrogeologico, in particolare per fenomeni franosi e alluvionali. E’ il frutto dell’intesa Interistituzionale sottoscritta tra il Comune di Quindici e l’Autorità di Bacino Distrettuale dellAppennino Meridionale.
L’iniziativa arriva al termine di una lunga istruttoria e di un ampio confronto, tra il Segretario dell’Autorita di Bacino Vera Corbelli e la Commissione Straordinaria del Comune di Quindici – composta dal Viceprefetto Vicario, Vincenzo Lubrano, dalla Viceprefetto Sabrina D’Angeli e dalla Dirigente del Ministero dell’Interno Alessandra Pascarella. Un altro bene confiscato alla camorra che viene assegnato dalla Commissione Straordinaria che da ottobre 2024 guida il Comune di Quindici. Con una particolarità, per la prima volta viene assegnato ad un Ente, l’Autorità di Bacino Distrettuale.
Un percorso che ha visto impegnati i due Enti in un lungo lavoro per destinare l’immobile confiscato nel territorio di Quindici. La Commissione Straordinaria guidata dal viceprefetto Vincenzo Lubrano aveva nel 2024 formalmente richiesto all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale un supporto tecnico istituzionale per l’attuazione di un’azione congiunta finalizzata alla gestione e mitigazione del rischio idrogeologico, alla tutela dei beni esposti e alla promozione di usi sostenibili del territorio.
