Carife: una piazza a Salvatore, grande medico e letterato

Largo Grancia ora dedicato a lui, autore de "La via Appia attraverso l'Alta Irpinia"

Carife.  

E' stata chiamata Piazza Paolo Salvatore. Medico e letterato Salvatore è stato ricordato così dai suoi compaesani di Carife.  Un modo speciale per ricordare un uomo dalle mille doti, sempre pronto ad aiutare e far crescere la sua comunità. Un grande medico, ma anche un illustre scrittore, che si è distinto nel campo delal ricerca storico-letteraria. 

 

E' lui l'autore de "La via Appia attraverso l'Alta Irpinia", "Appunti di storia di Carife" e la suggestiva e preziosa "Raccolta di termini dialettali carifani". Da ieri largo Grancia è stato intitolato a lui. Proprio lì viveva la famiglia di Salvatore, a due passi dalla casa comunale. E sempre a pochi passi c'è lo slargo dedicato a suo zio Padre Vincenzo Salvatore. 

Il Carifensis purus, come amava definirsi, ultimo di una umile famiglia di Carife, dopo la laurea si imbarcò come tenente medico della marina militare e poi divenne primario  ad Acquapendente in provincia di Viterbo.

Paolo Salvatore, valoroso medico-chirurgo ed appassionato cultore di storia paesana, nacque a Carife (AV) il 23 luglio 1869 da Angelo Raffaele e da Emanuela Manzi, ultimo di una numerosa nidiata di figli. Appartiene a famiglia che figura nei Registri Parrocchiali dei Defunti fin dal 1607 (quelli delle nascite e dei matrimoni vennero istituiti solo nel 1615), di modo che l'origine di essa risale, quanto meno, alla seconda metà del secolo precedente. Fin dalla prima fanciullezza dimostrò di avere particolare inclinazione per l'arte di Esculapio. Viene ancora ricordato il gustoso episodio di quando, poco più che decenne, mentre a dorso di mulo si avviava verso la lontana stazione ferroviaria di Ariano Irpino per raggiungere Gravina di Puglia, ove lo zio paterno Mons. Vescovo Vincenzo era titolare di quella antica sede Episcopale, ad una conoscente che gli chiedeva ove mai fosse diretto, rispondeva pronto nel rude accento paesano: "vac' à fà lu mierico".

Siep