E' morto Don Carmelo Nunno: il prete dei giovani

Sacerdote di strada, tra i più amati ad Ariano, città da oggi, orfana di un grande uomo...

Salma nella chiesa di San Michele Arcangelo dove è stata allestita la camera ardente...

Ariano Irpino.  

Triste mese di agosto per Ariano. E' morto Don Carmelo Nunno. La notizia che ha fatto in pochi minuti il giro della città e delle piazze dei giovani attraverso i social, arriva tre giorni dopo la scomparsa del diacono permanente e buon padre di famiglia, Generoso Colangelo. 

Il sacerdote più amato dagli arianesi, era stato prima ricoverato sotto osservazione nel reparto di ortopedia dell'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino, dopo essere rimasto vittima di un incidente domestico all'interno dell'episcopio in Piazza Plebiscito, riportando una frattura di femore. Qui a dire il vero aveva stupito anche i medici per la sua ripresa e grande forza di volontà.  Poi era stato trasferito in una struttura privata, dove questa sera il suo cuore ha cessato di battere. 

Solidarietà era stata espressa da tutto il clero sacerdotale, a partire dal Vescovo Sergio Melillo che ha seguito giorno dopo giorno lo stato di salute insieme al vicario monsignor Antonio Blundo e dalla vicina comunità di Monteleone di Puglia, sindaco in testa, luogo che ha dato i natali al sacerdote  il 23 gennaio 1931.

Prete simbolo di Ariano Irpino, da oltre sessant’anni. La sua ordinazione è datata 8 dicembre 1956. Fu la piccola contrada di Vascavino, la sua prima parrocchia.  Sedici anni poi nell’altro versante a Santa Barbara e ben trentotto in quella di San Giovanni Battista, di cui undici in contemporanea alla guida anche della comunità di Maria Santissima del Monte Carmelo, nel rione San Rocco.

Conosciuto e noto a tutti, da sempre come il prete di strada. Instancabilmente al fianco dei giovani soprattutto la notte e in prima linea contro la droga, che ha sempre definito il flagello dei ragazzi.

Ha confessato nei pub tra una birra e un panino, nelle discoteche, piazze e nella sua vecchia pugeot. Nonostante la sua età e le precarie condizioni di salute, non si è mai fermato. Non ha mai risparmiato nel suo apostolato, attacchi ai politici, che spesso considerava distratti e poco sensibili ai bisogni della gioventù. Su questo aspetto Don Carmelo è stato sempre molto duro. L’otto dicembre del 2006 ferteggiò cinquantanni di sacerdozio. Il comitato preparò allora una mega festa grazie al grande cuore del compianto Luigi Scaglione. Negli ultimi anni, dopo la sua ultima esperienza sacerdotale a San Giovanni e Madonna del Carmine, prima dell'aggravarsi delle due condizioni, si era dedicato la sera all'ascolto della gente in una saletta di corso Europa e la mattina nella piccola chiesa di Sant'Anna. 

Aveva venticinque anni quando conobbe Padre Pio. “Diventa prete, mi disse. Da allora conobbi Cristo e la voglia di fare  tanto per gli altri, senza mai fermarmi.”

Salma nella chiesa di San Michele Arcangelo dove è stata allestita la camera ardente. Funerali domani martedì 6 agosto alle 15.30, corteo da corso Europa verso la Basilica Cattedrale. La salma verrà tumulata a Monteleone di Puglia.

Tantissime le attestazioni di affetto, soprattutto da parte dei giovani, la sua vita. 

Scrive Francesca Ciasullo: "Sei stato il prete che mi ha vista crescere... mi hai battezzata, da te ho fatto la mia "prima" di una lunga serie di confessioni, con te, il mio primo ritiro spirituale, da te venivo anche solo se avevo il semplice bisogno di parlare, sì perché tu, uomo puro ed umile, sei sempre stato vicino e a supporto dei giovani, un faro, una guida. Ariano oggi ha perso un grande uomo che la terra ti sia lieve caro Don Carmelo, mi mancherai."

E poi Renato Maria Mazza: "Hai nobilitato magnificamente la tua vocazione di pastore di anime, eri sempre disponibile a consigliare la cosa più giusta e soprattutto quando ti ci si confessava eri capace di rimproverare con dolcezza e comprensione impareggiabili. Sei stato il "prete di notte", confessare in ogni luogo possibile per te era una missione, e ti voglio ricordare per ciò che sei stato, un vero uomo! Ciao Don Carmelo, amico di noi giovani!"

Lo ricorda invece così Pasquale Puorro: "Ciao Don Carmelo sei stato la mia guida spirituale nella fanciullezza insegnandomi l’umiltà come valore fondamentale."

"Don Carmelo due anni di servizio prestato per portarlo a confessare, un sacerdote instancabile della confessione, San Pio che tu hai conosciuto sicuramente ti è venuto a prendere per mano per portarti nel paradiso. E' il pensiero di Raffaele Scarpellino. Possano le tue preghiere donare fiori di Sacerdoti alla nostra diocesi. Riposa in pace."

Poche ma significative parole da parte di Nicoletta Simola: "Un prete vero, buono, caritatevole e comprensivo." Come pure, Alba Giobbe: "Un pezzo di storia, che la terra ti sia lieve. E da lassù prega per noi che ti abbiamo voluto bene."

Commovente il saluto di Nancy Oliva: "Mi sono avvicinata al tuo letto,quasi nel tuo orecchio ti ho detto: ciao don Carmè sò Nancy. Respiravi a fatica e come mio solito fare anche con te ho tirato su la mascherina chiedendoti se te la sentivi più leggera. Ti ho preso la mano destra che era caldissima e ti ho detto: don Carmè oggi fa troppo caldo. Poi ti ho detto che andavo perché le vecchiette in reparto mi aspettavano e che sarei passata a salutarti dopo. Alle cinque non ci sono più passata. Ti auguro buon viaggio e il mio saluto di oggi lo custodirò tra i ricordi di tutte quelle volte che presa dallo sconforto mi hai consolata. Grazie per tutte le belle parole che mi sollevavano quando venivo a cercarti."

Un'infinità di grazie da parte di Clementina Giardino: "Grazie per l’amore che sei stato, grazie per le anime che hai salvato, grazie per il dolore che hai offerto, grazie per la costanza che ti ha contraddistinto, grazie per la pazienza che palesavi, grazie per la mitezza che insegnavi, grazie per la speranza che infondevi, grazie per la chiarezza, la fermezza e la dolcezza che hai regalato, grazie per il tuo fiat, grazie per l’educazione al perdono che hai insegnato, grazie e grazie per avermi stimata così tanto e tenuta sempre come tua pupilla, grazie perché tu sapevi ascoltare e argomentare, grazie per tutto quello che mi hai insegnato. Vorrei esistesse una parola più grande di grazie. Vorrei coniarla per te, che contenga tutto la mia gratitudine. Grazie Dio per averlo creato. E' capitato più di una volta che mi abbia fatto spaventare per un malore. Allora io gli dicevo: don Carmelo e noi qua come facciamo se ve ne andate? Lui mi rispondeva: tu prega che ci sarà un sacerdote che confesserà più di me, anzi tu dovrai proprio chiederlo. E poi, Tina Tina io non vi lascerò mai soli. Buon viaggio Santo."