Ariano, il caso Cesn diventa un tormentone di agosto: Muollo riscrive a Franza

Nuova lettera da parte del direttore del museo della civiltà normanna

ariano il caso cesn diventa un tormentone di agosto muollo riscrive a franza

Il tormentone dell'estate arianese 2022

Ariano Irpino.  

E' ormai il tomentone di questa estate 2022 ad Ariano Irpino, il caso Cesn. Una discussione che sembra non avere fine e che necessita ora sicuramente di un contronto diretto, dal vivo, tra le parti nell'interesse dell'intera città e del patriminio culturale e storico arianese. Un botta e risposta tra Muollo e Franza che riserva oggi una nuova puntata.

"Illustre Sindaco, desidero innanzitutto ringraziarla, anche a nome degli studiosi soci del Cesn, delle parole di apprezzamento verso l’impegno culturale e sociale profuso dal sodalizio in questi trent’anni e della rinnovata volontà di collaborazione. Con doverosa franchezza non posso però fare a meno di rilevare che la sua risposta non solo ricostruisce in modo del tutto inesatto la vicenda Museo, ma continua puntualmente a prospettare ipotesi varie, nessuna delle quali ha però i caratteri dell’operatività concreta. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Museo è chiuso da tempo, deprecabilmente anche in questi mesi estivi che sarebbero stati di massima affluenza, e ciò certamente non per responsabilità del Cesn che, con la messa a disposizione del suo patrimonio museale, ha fatto la sua parte. La decisione di scriverle l’ultima lettera, che fa seguito ad una precedente di due mesi fa, è nata dal silenzio totale da parte sua.

Ma veniamo ai fatti. La disastrata condizione dei locali del Castello nei mesi scorsi (con danni reali a taluni reperti: il mantello di Ruggero II bagnato, sottoposto ad un delicato restauro; pergamene accartocciate), indusse ad ipotizzare il trasferimento a Palazzo Bevere Gambacorta, senza che però mai sia stato realmente reso agibile (ancor’oggi è sede di altre funzioni). Intanto, dopo che, meritoriamente, è stata ripristinata l’agibilità del Castello, abbiamo provveduto a rimettere ogni cosa al suo posto e il Museo avrebbe già da subito potuto tranquillamente riaprire, se il comune avesse provveduto a mantenere fede agli impegni assunti con la convenzione stipulata con il Cesn, in scadenza nel 2028, come si era convenuto nell’ultimo incontro di qualche settimana fa.

Questi, per rinfrescare reciprocamente la memoria, gli impegni assunti in convenzione dal Comune: fornire il personale di sala, assicurare il funzionamento dell’impianto di condizionamento, provvedere all’installazione di sistemi di videosorveglianza e all’assicurazione dei reperti. Niente di tutto ciò è stato fatto dal Comune. Quanto all’ipotesi di nuova convenzione, da lei adombrata, essa, poiché di fatto mira a caricare il Cesn di gran parte delle spese di funzionamento del Museo non è accettabile e per questo non è stata mai sottoscritta dal Cesn. Il Cesn, giova ribadirlo offre in fruizione pubblica il suo patrimonio museale e ciò dovrebbe essere accolto con grande apprezzamento, senza altro chiedere. La invito, infine, a considerare che, senza inseguire chimere, niente è più consono al Castello normanno, che ospitare il Museo della civiltà normanna. Credo comunque che, in spirito costruttivo, sia opportuno incontrarsi per porre fine a questa incresciosa situazione." Fin qui la nuova lettera del direttore del museo della civiltà normanna Giuseppe Muollo.