L’Irpinia scopre un modello nuovo di ludoteche stile inglese

Un campo estivo, ben lontano dalle vecchie colonie che ha visto come protagonisti i bambini

In molti piccoli comuni è stata questa la novità dell’estate, molto apprezzata da tanti genitori. Un percorso durato un mese, in cui sono stati raccolti importanti frutti.

Zungoli.  

 

Un'esperienza formativa, ricreativa ricca di elementi ludici, educativi e creativi: è questo il risultato del Progetto “Happy days”, attività realizzata nei comuni di Gesualdo, Frigento, Sant’Angelo dei Lombardi e Zungoli, e nata dalla progettazione e dalla collaborazione tra diverse realtà, quali la British Academy di Avellino,la Misericordia di Sant’Angelo dei Lombardi, il centro Sid Formazione di Villamaina, le cooperative Heidy di Grottaminarda  e Bricolage di Gesualdo. L’esperienza di queste ultime, la prima impegnata da più di dieci anni nella gestione di centri socio educativi per bambini diversamente abili, la seconda da oltre 25 anni in quella di asili nido, ha certamente giovato a favore della riuscita del progetto.

Protagonisti indiscussi del campo estivo, i bambini dei paesi sopra menzionati e di quelli limitrofi, di età compresa fra i 2 ed i 12 anni, che hanno sperimentato una realtà educativa alternativa, nella quale, attraverso il gioco ed il divertimento hanno appreso regole della convivenza civile, del rispetto degli altri nell’ottica del sostegno del più debole, del comunicare in lingua inglese. E’ stato questo l’obiettivo maggiormente perseguito, ed ampiamente raggiunto: l’apprendimento della lingua inglese, a seconda dell’età e delle esigenze dei partecipanti. Prezioso ed edificante il lavoro degli operatori presenti nei vari centri, che hanno efficacemente intessuto relazioni positive e costruttive tra tutti i soggetti coinvolti e che hanno armoniosamente combinato tra loro gioco, lettura, attività psicomotorie, culinarie, espressive, grafico pittoriche e di animazione.

Happydays ha voluto cogliere a pieno la nuova concezione dei centri estivi, tipo “campus”, sulla scorta dell’esperienza inglese ed americana, ben lontani dalle colonie vecchia maniera, bensì alternative formative e interessanti che spaziano dallo sport alle lingue, dai giochi ai laboratori più culturali, con la presenza di professionisti, esperti qualificati,che adottano la metodologia attivo-partecipativa, e delle famiglie, parte integrante del progetto.

Nota degna di merito è risultata l’attenzione prestata ad ogni singolo centro, con la conseguente diversificazione delle attività e dello stile da adottare. Il centro di Gesualdo, come quello di Zungoli e Frigento, ha registrato soprattutto la partecipazione dei bambini più piccoli, con i quali si è lavorato principalmente con l’alfabetizzazione della lingua inglese, insegnandone le basi, termini semplici ed utili afferenti al campo dell’alimentazione, al mondo degli animali, a quello dei giochi, senza mai tralasciare l’aspetto ludico. Il campo di Zungoli ha invece visto la presenza di una fascia d’età più avanzata (dagli 8 ai 12 anni), che, a richiesta delle famiglie, ha avuto un taglio più “scolastico”, volto a rafforzare la  lingua inglese. I partecipanti dei vari centri hanno inoltre avuto la possibilità di incontrarsi e conoscersi, in momenti conviviali, di giornate organizzate anche al fine della conoscenza del territorio.

A conclusione di questo percorso della durata di un mese, terminato con la festa conclusiva, volendo tirare  le somme, le parti coinvolte si dicono ampiamente soddisfatte di quanto seminato, soprattutto considerato che, mai dire mai, piantare un inatteso semino nell’educazione dei più piccoli può aiutare anche le famiglie a conoscere le inclinazioni personali di ciascuno. 

Come prima esperienza Happy Days pare abbia donato “giorni felici” a molti, grazie anche agli sponsor ed alle famiglie che hanno creduto nell’idea, e non potrà pertanto rimanere espressione unica ed isolata , ma rappresenterà, per gli addetti ai lavori, il punto da cui partire per l’organizzazione di altre attività similari, da riproporre magari anche in diversi periodi dell’anno, prendendo spunto dagli input ricevuti dai vari centri.

 

 

Gianni Vigoroso