Comitato Uniamoci per l'acqua: "Non basta più il lamento, serve la lotta"

Assemblea pubblica urgente questa sera alle 18 a Grottaminarda nella sala Thomas Menino

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Comitato Uniamoci per l’acqua: "Dalla lamentela alla lotta: non possiamo più restare in silenzio"

Grottaminarda.  

Numerosi comuni dell’Irpinia e del Sannio si sono ritrovati improvvisamente senz'acqua a causa dell'ennesimo guasto a una condotta principale nel territorio di Gesualdo, scuole chiuse quest'oggi, attività commerciali in ginocchio, anziani, disabili e ammalati in difficoltà nelle abitazioni. 

Il comitato Uniamoci per l'acqua ha indetto un'assemblea pubblica urgente per questa sera a Grottaminarda.

L'incontro è allargato a tutti comuni dell'Irpinia coinvolti in questa grave emergenza. "Parlermemo e decideremo insieme le iniziative da intraprendere. Non c'è più tempo da perdere". L'appuntamento è alle ore 18.00 nella sala “Thomas Menino” a Grottaminarda nei locali soprastanti la sala consiliare Sandro Pertini. "Uniamoci per l’acqua, prima che sia troppo tardi".

Ospedali, case circondariali, interi paesi senz’acqua. E siamo solo all’inizio di un’estate che si preannuncia rovente.

Il comitato Uniamoci per l'acqua non ci sta: "Alto Calore comunica, come sempre, che i tecnici sono al lavoro, che il guasto è improvviso, che la riparazione è complessa. Ma noi sappiamo bene che questi "imprevisti" sono in realtà il frutto di decenni di incuria e silenzi: una rete idrica ridotta a un colabrodo, con tubature di 80, 90 anni, e perdite che arrivano al 70%. Non è fatalità. È responsabilità. Politica, istituzionale, collettiva.

Chi si lamenta sui social ha ragione: il disagio è reale. Ma a chi si lamenta diciamo anche questo: non basta più il lamento. Serve la lotta.

In genere, chi prova dolore va da un medico per farsi curare. Ma se il medico non c’è? O se ti vuole vendere una cura che peggiora la malattia? È esattamente ciò che sta accadendo: ci vogliono esasperare per poi presentarci come “cura” la privatizzazione dell’acqua. Ci vogliono far credere che non ci siano alternative, che solo i privati possano salvare il sistema. Ma sappiamo bene cosa succede quando i beni comuni diventano merce.

Per questo, come comitato "Uniamoci per l’acqua", diciamo con forza:

Basta rassegnazione. Basta lamentele sterili. Ora dobbiamo mobilitarci. Proponiamo a tutti i cittadini, comitati, associazioni, sindacati, di iniziare una stagione di mobilitazione vera, partendo dai territori.

Scendiamo sotto i municipi, simbolicamente e fisicamente. Chiediamo ai Sindaci di farsi portavoce di una vertenza comune. Chiediamo al Governo e alla Regione di proclamare lo stato di emergenza idrica per l’Irpinia e il Sannio, con fondi straordinari per rifare completamente la rete idrica. E soprattutto, chiediamo una garanzia scritta e vincolante: l’acqua deve restare pubblica. Se non ci muoviamo adesso, quando?"