Le fatiche e i sacrifici di un tempo, gli attrezzi e i motori ancora scoppiettanti, la tradizione e il lavoro manuale degli agricoltori che non muore mai e palpita ancora nelle aree interne. Grazie alla determinazione di Antonio Filomena e un affiatato team di amici al suo fianco si è rinnovato anche quest'anno a Zungoli, in Irpinia, il rito della dell'antica trebbiatura e del raccolto. E' la storia che si rievoca e viene trasmessa alle nuove generazioni.
Lo scenario è di quelli da amarcord, nella terra della transumanza, attraversata dal tratturo Pescasseroli-Candela, battezzata un tempo come l'autostrada dei pastori.
Location dell'iniziativa che ha richiamato intere famiglie, emigranti e tanti innamorati della cultura contadina è stato anche quest'anno il campo sportivo zungolese. E' qui che hanno trovato posto i mezzi agricoli di un tempo. Un'atmosfera davvero speciale resa ancora più suggestiva grazie alla melodia come sempre coinvolgente di Seppuccio folk e Gabriella Gallotti, immersa anche lei tra gli operatori della terra, con orgoglio nelle fasi della trebbiatura.
Il sindaco Paolo Caruso ha elogiato i promotori dell'iniziativa. E' un esempio vero di restanza nelle nostre aree interne in lotta contro l'emigrazione e lo spopolamento. Questi momenti ci aiutano a riflettere e a scandire un solo e forte grido: "Vogliamo restare qui":
