Parla Emilio Bilotta, stimato architetto progettista e direttore lavori dell'intervento di riqualificazione Erp 63 alloggi in via Viggiano nel piano di zona ad Ariano Irpino. Portavoce del gruppo di lavoro, si è occupato dei temi di architettura e urbanistica di contesto ed energetici in carico allo studio Castagnozzi.
"Il mio racconto rappresenta il risultato di un concerto di pensieri ed azioni, che fanno riferimento innanzitutto alla volontà dell'amministrazione locale sindaco Enrico Franza, vicesindaco Grazia Vallone, l'assessore Pasqualino Molinario, dello staff tecnico dirigenziale, prima in capo all'architetto Giancarlo Corsano, adesso ingegnere Angelo Morella e del rup, ingegnere Marcella Lo Conte.
Quindi, naturalmente, dell’interfaccia tenuta con gli uffici competenti dell'assessorato regionale architetto Bruno Discepolo insieme a Donata Vizzino e Antonella Callegaris, e in maniera più ampia dell’intero governo regionale.
Tutto ciò ha trovato compimento e dato riscontro di risultati nella misura di quanto possiamo apprezzare nella realizzazione dell'intervento sui 63 alloggi.
Grazie anche alla perfetta intesa e sentita partecipazione dell'impresa esecutrice dei lavori, il papà e i fratelli della Pannese costruzioni, con il supporto tecnico del geometra Del Vecchio.
Ho voluto nominare tutti perché ciascuno ha svolto e sta svolgendo un ruolo essenziale e significativo per il compimento dell'opera, quindi includo anche la commissione di collaudo con l'ingegnere Cardinale.
Come pure gli abitanti delle residenze che hanno anch'essi svolto un proprio ruolo di concerto con tutti noi. Ci sono aspetti umani che rappresentano, a mio parere, il vero risultato di successo dell’intera operazione, in termini di riscatto sociale e rispetto per il patrimonio umano".
Con Bilotta entriamo nella descrizione più professionale e tecnica dell'intervento che interessa il complesso dei 63 alloggi di via viggiano cardito.
"Si tratta di un organismo edilizio architettonico con un proprio peculiare carattere. Voglio giusto collocare urbanisticamente l'ambito di intervento per chi non ne ha conoscenza diretta, perché non cittadino arianese. Esso è all’interno del quartiere cardito periferia ovest della città di ariano, un ampio quartiere residenziale con dotazione di servizi e standards di rilievo: vi sono complessi scolastici, sportivi, religiosi e varie altre strutture di uso pubblico".
E veniamo al manufatto edilizio dei 63 alloggi. "Si tratta di un edificio realizzato all'indomani del sisma dell'80, datato 84-86, costituito da una stecca di 7 edifici con scale condominiali su 3 livelli, con 9 alloggi per blocco.
Lo sviluppo planimetrico segue la traccia di un segno urbanistico d'autore, potendo affermare che la sagoma plano-volumetrica porta la firma Illustre del professore Capobianco, che all'epoca redigeva il piano regolatore generale. Questo naturalmente ci pone nella condizione di assoluto rispetto di un disegno testimonianza di una visione illuminata da parte di un protagonista indiscusso dell'architettura italiana".
Il carattere dell'intervento interessa non solo i fabbricati, ma l’intera area di contesto di quartiere in cui sono inserite.
"Le immagini oggi testimoniano un risultato ottimo, sotto gli occhi di tutti. Il progetto prima e la realizzazione poi ha trattato: i temi che riguardano il risanamento strutturale del corpo edilizio, il tema dell'isolamento termico, del cappotto in facciata e all’intradosso e estradosso dei solai di porticato e sottotetto, sostituzione degli infissi, nuova copertura e rivestimenti in lamierati in facciata, sistema di pareti ventilate e frangisole per la protezione irraggiamento solare.
Sempre in tema energetico, revisione impianti termici, sostituzione caldaia e pannelli fotovoltaici in copertura per le esigenze di condominio, colonne di ricarica per e-bike.
Ed ancora per gli spazi esterni pavimentati in chiave ecosostenibile, la de-impermeabilizzazione di ampie superfici, aree attrezzate per le varie utenze per fasce di età, area gioco bambini, gli orti urbani".
Il tema del verde molto sentito, la realizzazione di filari alberati per aree ombreggiate, il verde verticale su pareti esistenti in cls armato, opere di ingegneria naturalistica sulle scarpate.
"La vista del complesso da via viggiano in prospettiva distante rende palesemente merito al linguaggio dell'architettura come rinnovato, quindi per chi ne conosce la storia, non più le case gialle, termine con cui venivano definite le stesse ed associate in maniera poco lusinghiera a chi vi abitava.
Attraverso il drone è possibile ammirarare i vari dettagli di finitura delle facciate con il sistema di rivestimento in lamiera per la protezione e la schermata solare con gli elementi frangisole.
Un ricordo sullo stato di fatto ante operam che testimonia la condizione di degrado diffuso dell'edilizia e di vari interventi operati dagli abitanti nel tempo, superfetazioni, tettoie e vari altre cose nel tentativo di proteggersi dalle ingiurie degli eventi climatici. Condizione che rappresenta un capitolo superato per le ex case gialle. Le case gialle, non ci sono più".
Passiamo infine all’importante capitolo che completa il tema della dotazione dei servizi di quartiere.
"Oltre alle aree attrezzate e dedicate per fasce di età fa parte del “sistema servizi” come definito, questa struttura a padiglione in fase di realizzazione. Si tratta di un vero e proprio fiore all'occhiello dell'intervento, esso rappresenta, una volta completato, la dotazione in termini di spazi al chiuso, al coperto ma anche allo scoperto, per i possibili potenziali utilizzi a servizio dei comitati di quartiere, associazioni, scuole per manifestazioni occasionali o stabili per un completo, reale e significativo riscatto sociale del quartiere.
Si tratta in pratica della riorganizzazione spazio funzionale di un'ampia superficie residuale tra il costruito utilizzata nel passato in vari modi. Oggi reinterpretato in forma di ampio invaso spaziale pedonale fruibile ed inclusivo per le disabilità a disposizione di chiunque voglia praticarlo.
Su questa ampia piazza collegata alle residenze ad una quota più alta, affaccia questa struttura coperta a padiglione con al di sotto due volumi, spazi funzionali dotati di servizi ed ampie superfici vetrate per ogni uso. Naturalmente sono ambienti dotati di comfort termico, cablati per non per ogni esigenza dell'utenza.
In più va detto, a vantaggio di quello che a noi architetti piace definire genius loci, questa struttura dotata di spazi pedonali, verde, parcheggi e volumi polifunzionali come descritto, oggi risulta in posizione strategica in vista del recentissimo progetto di variante alla via cardito, intervento teso alla risoluzione del traffico cittadino. In tal senso trovandosi esattamente nella confluenza dell’innesto del nuovo tracciato della variante in direzione del proseguimento su via Viggiano, il complesso potrebbe divenire un vero e proprio Hub alle porte della città, tutto questo futuribile, ma assolutamente possibile.
In coda come accennato in premessa, mi preme ringraziare tutta la popolazione degli abitanti del quartiere delle famigerate ex case gialle, con i quali tutto lo staff della direzione lavori e della impresa esecutrice, ha instaurato un rapporto ottimo di confronto e collaborazione con grande soddisfazione di tutti.
E qui concludo, raccontando un brevissimo episodio che riguarda quello che io chiamo fattore umano e che dà immediatamente la percezione che tutto quello che si è fatto ha colto nel segno con il raggiungimento di un reale, tangibile risultato in tema di qualità della vita e riscatto sociale.
Il racconto, una mamma, mi avvicina e mi dice grazie spiegandomi che le proprie figlie prima bambine, adesso adolescenti non hanno mai potuto, per vergogna, invitare mai i compagni di scuola a casa proprio per studiare, adesso sì.
Questo assieme ad altri piccoli e grandi riscontri di varia umanità, penso possano rappresentare la cifra del successo di quanto operato, che naturalmente va come merito a tutti gli operatori ed il senso più ampio all'intera organizzazione e regia in testa alla amministrazione locale in sintonia con la amministrazione regionale.
Grazie a tutti ed arrivederci a marzo 2026, in occasione del collaudo finale e consegna dell’opera alla completa fruizione pubblica".
