"La gioia per l’inaugurazione della nuova piscina comunale è durata lo spazio di un’estate. A pochi mesi dalla sua apertura, ampiamente pubblicizzata, l’opera da quasi € 860.000 ha già raggiunto vette di “splendore” inattese, trasformandosi in un potenziale monumento allo spreco di fondi pubblici.
La controversa struttura si avvia verso una lunga stagione di accumulo di residui e fogliame, complice l’assenza di una basilare copertura protettiva". Lo denuncia in una nota Carmine Pascale dal comune di Montella.
"L’opera non è un progetto marginale; al contrario, rappresenta un investimento di elevata entità economica per la collettività. Il costo complessivo ammonta a € 859.725,92, una cifra sostenuta prevalentemente da finanziamenti pubblici, ma con un onere diretto a carico dei cittadini: € 699.965,92 sono pervenuti dai fondi del bando “Sport e Periferie” (2020), erogati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre la restante quota è stata coperta da risorse proprie dell’amministrazione, attraverso un mutuo che graverà sulle finanze comunali. Di conseguenza, i cittadini non sono solo i fruitori (limitati a tre mesi l’anno) di questa struttura, ma saranno anche i garanti del suo debito.
Alla situazione si aggiunge un ulteriore elemento di criticità gestionale. Il bando per l’assegnazione della piscina è andato deserto. L’amministrazione ha quindi optato per un affidamento temporaneo per quest’anno, dando il bene pubblico alla Pro Loco “Alto Calore” di Montella. La gestione è stata posta a carico dell’associazione, a fronte di un esiguo 10% degli incassi destinato al Comune. Il punto dolente è che il Comune si è accollato il costo delle utenze: un paradosso per cui i cittadini hanno pagato le bollette di una struttura la cui gestione è stata ceduta a terzi per una percentuale minima sugli incassi. Inoltre, si ricorda che le tariffe d’accesso, tutt’altro che popolari, erano fissate a € 15,00 per l’intera giornata e € 10,00 per la mezza giornata per gli adulti, mentre per i bambini fino a 12 anni i costi erano, rispettivamente, di € 8,00 e € 5,00.
Ciò che ha scatenato l’indignazione di molti è l’assoluta negligenza nella gestione post-stagione. Mentre le foglie si accumulano e l’acqua ristagna, offrendo un panorama da palude urbana, l’amministrazione, ad autunno inoltrato, non ha ancora provveduto a proteggere questo oneroso investimento.
L’assenza di copertura è un potenziale danno strutturale e igienico che aumenterà drasticamente i costi di ripristino per la prossima estate. Si sta permettendo che un bene finanziato con cifre così alte si deteriori, costringendo, di fatto, a spendere nuovi fondi per la pulizia e la manutenzione straordinaria.
L’auspicio è che l’amministrazione intervenga immediatamente per coprire e mettere in sicurezza la struttura, dimostrando il dovuto rispetto per le finanze pubbliche e il patrimonio della comunità".
