"Isola pedonale, amministrazione comunale pusillanime"

La nota di Rifondazione Comunista Atripalda

Atripalda.  

"Una delle prime iniziative organizzate da Rifondazione Comunista ad Atripalda, nei primi anni duemila, fu una petizione popolare per la realizzazione di un'isola pedonale in piazza Umberto I. Avevamo salutato perciò con favore, unito in verità a un senso di sorpresa, la decisione della Giunta comunale di procedere alla chiusura domenicale estiva, in determinate fasce orarie, della piazza al traffico automobilistico. Adesso Atripalda è ripiombata, purtroppo, in una situazione di normalizzazione regressiva. La marcia indietro dell'Amministrazione, che ha limitato l'isola pedonale alla fascia pomeridiana, nella quale la piazza è semideserta, ne ha infatti decretato sostanzialmente la fine", inzia così la nota di Luigi Caputo Rifondazione Comunista Atripalda.

"E' bastata una levata di scudi delle solite lobbies, insieme alle lamentazioni del partito degli 'autodipendenti', per determinare tale inglorioso dietro-front. Le critiche hanno battuto il solito tasto dell'(asserito) calo delle presenze in piazza: a tale rilievo si sarebbe dovuto replicare, come avrebbe fatto un'Amministrazione che si rispetti, che il successo di un provvedimento di questo tipo non va certo ricercato unicamente nell'immediato, trattandosi di una scelta destinata ad incidere su abitudini radicate nel tempo. Contraddittoria appare perciò la giustificazione, rispetto alla ritrattazione in questione, fornita dal sindaco Spagnuolo, che, scomodando addirittura Einstein, si è appellato all'intelligenza che si misura con la capacità di cambiare, laddove è proprio quest'ultima a latitare clamorosamente tra le fila della maggioranza che guida Atripalda. Addirittura risibili appaiono poi le spiegazioni dell'assessore Prezioso, il quale si è trincerato dietro l'impossibilità di organizzare nel periodo estivo “manifestazioni di intrattenimento”. Ecco, siamo sempre fermi all'idea che l'isola pedonale sia un fastidio di cui si debba essere in qualche modo risarciti, e non un beneficio in sé, come le immagini, purtroppo rivelatesi effimere, di una città meno esposta all'inquinamento (di ogni sorta) e, almeno una volta la settimana, a misura di persona, e quindi pienamente vivibile, possono testimoniare".

Redazione