Arcelor Mittal, sfida riconversione industriale: E' il nostro nuovo inizio

Morsa. ecco le date e aspettiamo il piano industriale del nuovo acquirente

arcelor mittal sfida riconversione industriale e il nostro nuovo inizio

Filtra ottimismo sulla trattativa in corso per la cessione dello stabilimento irpino di ArcelorMittal all’azienda sannita Idroambiente. Stamane, la delicata vertenza è stata al centro del direttivo della Fiom Cgil

Avellino.  

Accordo non chiuso, ma impegno preso e il cronoprogramma dei passaggi da completare per vincere la sfida di una vertenza nelle aree interne. Dal prossimo gennaio i 56 lavoratori Arcelor Mittal potrebbero essere assunti dal nuovo acquirente, un imprenditore sannita, e traghettare l'azienda nello storico passaggio di riconversione industriale.
Giuseppe Morsa, Segretario Generale della Fiom-Cgil di Avellino, ha spiegato con chiarezza: «Non siamo di fronte a un accordo concluso; siamo nella fase in cui esiste un impegno, una proposta di acquisto non vincolante. Tuttavia, passi avanti significativi sono stati compiuti».

Date cruciali per il futuro dello stabilimento

Il giorno 7, ha aggiunto Morsa, si presenterà l’occasione di conoscere il piano industriale e il nuovo imprenditore, e il giorno successivo questi incontrerà i lavoratori. 
Due date, dunque, che pesano più di quanto i comunicati possano raccontare.

Speranza e realtà nell'Irpinia fragile

«Siamo fiduciosi», ha continuato Morsa, «in una conclusione positiva della vertenza, che presenta tutte le caratteristiche dell’eccezionalità in una provincia come la nostra».  È la speranza, tuttavia, a farsi strada con la discrezione di chi sa che la provincia non perdona leggerezze, e che la desertificazione economica non concede miracoli. Ci aspettiamo continuità di sostegno al piano industriale. Se necessario, occorrerà accompagnare le attività con formazione. Abbiamo chiesto un impegno diretto su questo fronte, e solleciteremo chi governerà la Regione affinché l’opinione pubblica sostenga lo sforzo dei lavoratori». A tutti sarà data un’opportunità, chi in pensione riceverà incentivi all’uscita, chi resterà potrà continuare a lavorare. «La nostra sfida resta garantire il lavoro», ha concluso con la sobrietà di chi conosce le parole altrui quanto le proprie.

Il sogno di un nuovo inizio

Michele Rizzo, delegato Fiom-Cgil, ha aggiunto la sua nota, personale ma non meno ragionata: «Dopo sacrifici smisurati, si apre finalmente una nuova pagina. Si intravede una luce, piccola, in fondo al tunnel. Abbiamo dato anni e salute a quell’azienda; sarebbe davvero una fortuna che l’imprenditore ci assuma ancora per gli ultimi anni che ci separano dalla pensione».