Rivoluzione Avellino. Ciampi manda a casa il vecchio potere

Netta affermazione del candidato 5Stelle. Gli elettori hanno deciso: cambiamento radicale.

Sconfitto l'antico sistema di potere, De Mita e Mancino su tutti. Il Pd irpino è sparito. Ma anche i tradizionali partiti del centrodestra. Ciampi non ha i numeri, dovrà cercarli in consiglio.

Avellino.  

 

di Luciano Trapanese

In molti l'avevano detto: se Pizza non vince al primo turno rischia di non farcela. E così è stato. Al ballottaggio il candidato del Movimento 5Stelle, Vincenzo Ciampi, ha vinto nettamente. Con quasi venti punti di scarto. (GUARDA TUTTE LE INTERVISTE E I RISULTATI)

Il vento del cambiamento ha quindi soffiato forte sul capoluogo irpino. Ha ribaltato il risultato del primo turno. E' stata una risposta chiara, netta, da parte degli elettori. Hanno scelto di voltare pagina dopo la deludente esperienza Foti, e affidare il comune a una compagine amministrativa completamente nuova.

Difficile dire se l'inchiesta Aias abbia avuto un peso. Non crediamo. Ha prevalso, riteniamo, la volontà di rinnovare radicalmente lo scenario. Le liste che hanno appoggiato l'avvocato Nello Pizza sono state ritenute al ballottaggio in continuità con la precedente esperienza amministrativa. Una esperienza che la città ha deciso di non ripetere.

Il risultato conferma il crollo del Pd in una delle sue roccaforti in Campania. Il partito si è completamente sfaldato sotto il peso di perenni lotte intestine e per le lacerazioni sempre più evidenti in un sistema di potere per anni potentissimo (dai tempi della Dc), e oggi completamente liquefatto. Il centrodestra non può dire di essere andato meglio, Forza Italia non c'è quasi più.

Il Movimento 5Stelle è riuscito a raccogliere il desiderio di dire basta degli avellinesi. E al secondo turno, quando il sistema delle preferenze non ha più avuto un peso, il voto è andato in massa al partito che aveva già stravinto alle Politiche. Anche ad Avellino.

Non sarà semplice governare per Ciampi. Non ha al momento la maggioranza, ma difficile ipotizzare un precoce ritorno alle urne. I numeri sono un rebus. I consiglieri eletti con le liste in appoggio a Pizza sono 18. Ciampi ne ha cinque, più quelli delle compagini che pur non apparentandosi lo hanno sostenuto. Ci sarà bisogno di una grande abilità politica per trovare la quadra. Un primo esame per il neo sindaco. E per il Movimento 5Stelle avellinese.

Di certo è una rivoluzione. Insieme attesa e imprevista. Ma inequivocabile. Il ribaltamento è totale, quello che c'era ieri, ora non c'è più. Cambiano i riferimenti. E forse – senza forse – è finita per sempre una stagione lunga mezzo secolo, quella che ha visto al timone della città e della provincia sempre gli stessi leader: De Mita e Mancino e i loro uomini.

Ora Ciampi avrà un compito complesso. Promettere il cambiamento è una cosa, attuarlo nel concreto, in una città dove certi poteri sono consolidati da decenni, è altro. Gli elettori aspettano segnali evidenti, anche molto presto. Avellino gli ha dato fiducia, ha creduto negli esponenti del Movimento 5Stelle, nelle loro promesse di cambiamento. Ora, quel cambiamento, vorrebbero vederlo.

Sia chiaro. Nessuno può aspettarsi miracoli da Ciampi. Non ha la bacchetta magica e neppure immagina di averla. Ma dovrà almeno invertire delle vecchie e incancrenite tendenze. Affidare le deleghe a persone competenti e non ai signori delle preferenze. Rimettere ordine ed efficienza nella macchina amministrativa e burocratica del comune. Riprendere in mano un disegno di città che guardi al futuro. Con passione e fiducia. Già questa sarebbe una vera rivoluzione.