Ariano, pronta la sfiducia al neo sindaco Franza

La decisione sarebbe stata assunta al termine di una lunga e tormentata riunione

L'indiscrezione...

Ariano Irpino.  

La chiamano "anatra zoppa" e va molto di moda in Irpinia. Il primo a farne le spese è stato il sindaco cinque stelle Ciampi, ad Avellino. Un anno di amministrazione e poi a casa. Ora l'anatra zoppa, che assegna la maggioranza dei consiglieri alle opposizioni ad effetto di un primo turno brillante, potrebbe sfruttarla il sindaco uscente Domenico Gambacorta.

L'idea di sfiduciare l'appena eletto Enrico Franza sarebbe emersa nel corso di una riunione fiume con tutta la sua squadra nella sede elettorale di via 25 aprile.

Basterebbe raccogliere le firme e consegnarle alla segretaria comunale, senza neanche scomodarsi di trovare un notaio, e il gioco sarebbe fatto.

Tecnicamente ecco perché la cosa è possibile. In Consiglio lo sconfitto Domenico Gambacorta dispone di un'ampia maggioranza: oltre a se stesso, ha portato tra i banchi di palazzo di città ad Ariano due consiglieri di Forza Italia (Emerico Maria Mazza, Giovannantonio Puopolo), due con la lista “Per Ariano”, Antonio Della Croce e Filomena Gambacorta, uno con Ariano Popolare, Ettore Zecchino, poi al suo fianco c'è Fratelli d'Italia con Carmine Ruggiero, l'Udc con Daniele Tiso e Federico Puorro e infine, Raffaella Manduzio e Pasquale Puorro con “Ariano per tutti”.

Undici consiglieri su 16. Gambacorta può decidere il bello e il cattivo tempo. Anche se sfiduciare Franza subito.

Certo, dovrà convincere tutti i consiglieri eletti a rifare tutto d'accapo e aspettare la prossima finestra elettorale, che potrebbe durare anche un anno.

Gambacorta getta acqua sul fuoco: "Il primo punto da approvare in consiglio è il mio conto consuntivo e non potrei dimettermi e votare contro."

Il Movimento Cinque Stelle ha affidato al parlamentare Maraia una nota con la quale di schiera apertamente contro questa inziativa. Toni duri quelli di Maraia, che sta pilotando uno dei primi esperimenti di collaborazione sulle tematiche importanti della città, con il Partito democratico.

Ecco il testo integrale del comunicato: "Gambacorta deve rispettare il voto, la Democrazia, gli elettori e la propria città. Costringere i propri consiglieri a dimettersi significa non aver rispetto nè per loro nè per chi li ha votati. È spaventato dal fatto che finalmente potremmo scoprire la verità su tanti provvedimenti imposti dall’uomo solo al comando. Pur di continuare a nascondere preferisce far saltare l’intero consiglio continuando a bloccare il rilancio di Ariano. Non ha compreso che i cittadini quando sono andati a votare erano animati da un unico obiettivo, far rinascere Ariano. Scarica i suoi fallimenti sul consiglio comunale pur di nascondere l’unica verità: gli elettori di centro destra hanno votato le 6 liste ma non lui e arrivati al ballottaggio si sono finalmente liberati dai parenti e amici mettendo con una croce la parola fine a 30 anni di Gambacorta. I cittadini di Ariano hanno messo la parola fine all’uomo solo al comando che calpesta tutto e tutti per dare la possibilità a tutti i consiglieri di dare il proprio contributo. Altro che dimissioni dei consiglieri, è necessario mettersi subito a lavoro per il bene della città".

"I consiglieri che accetteranno la scellerata proposta di Gambacorta", scrive Maraia, "metteranno la loro firma sulla condanna a morte di un’intera comunità dimostrando di tenere a cuore non i cittadini ma solo la propria famiglia e i propri interessi. Le dimissioni porterebbero al blocco dell’attività amministrativa e quindi al blocco di importanti opere che i cittadini aspettano da troppo tempo:nuovo cimitero; ricostruire l’ex Giorgione; viabilità ecc. Gambacorta chiedendo ai consiglieri di dimettersi in massa dimostra, ancora una volta, che il suo vero interesse non è il bene di Ariano. Chiedere ai consiglieri di dimettersi vuol dire non aver rispetto nemmeno per i propri elettori considerati come sudditi e non cittadini. L’unico motivo che sta dietro questa richiesta è la paura che il nuovo Consiglio possa cambiare i Dirigenti e iniziare a tirar fuori dai cassetti quei documenti e quelle informazioni sempre nascoste ai cittadini".

Secondo il parlamentare 5Stelle: "Bisogna spiegare all’ex Sindaco che Domenica 9 Giugno ha perso Gambacorta e solo Gambacorta. Bisogna specificarlo perché tutti gli altri consiglieri eletti hanno avuto una buona affermazione e sono stati votati per far rinascere Ariano dopo anni di immobilismo e fallimenti. Le 6 liste che sostenevano Gambacorta hanno superato il 60% mentre l’ex Sindaco ha superato di poco il 40%. Il giudizio degli arianesi è stato chiaro, un giudizio negativo sia sul piano umano che politico dell’arianese Mimmo. Il problema è che Gambacorta non accetta la sconfitta, o meglio, non vuole ammettere che il problema è stato sempre e solo lui e vorrebbe scaricare sui suoi consiglieri, che lo hanno supportato ma soprattutto sopportato, i fallimenti collezionati a causa del suo essere presuntuoso ed arrogante, chiuso ad ogni suggerimento. L’unico che deve dimettersi e andare a casa è solo Gambacorta, finalmente non lo affermo solo io ma la stragrande maggioranza degli Arianesi.

Gli esponenti del Partito democratico vicini a Franza sono fiduciosi.

"La pattuglia di Gambacorta, commenta Michele Caso, non è così compatta. A parte che mandare a casa un'amministrazione appena eletta ti metterebbe contro tutta la città, ma noi contiamo di poter aprire un dialogo costruttivo con più di un consigliere di minoranza prima della convocazione della seduta per la proclamazione degli eletti".

Enrico Franza, il suo telefono oggi è più rovente del sole che riscalda la piazza: "Possono fare quello che vogliono è un problema loro e non mio. Compiere un atto del genere, significherebbe disonorare la volontà del popolo, che mi sembra sia stata netta e chiara. Fatelo pure, ma vi assumerete la responsabilità anche morale. Da parte mia c'è piena collaborazione, non a caso ho parlato di un patto comune per la città e il significato sembra essere chiaro. Un interesse collettivo alle problematiche della città da parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione. Se poi si vogliono privilegiare altri interessi, saranno costretti a motivare la loro scelta davanti agli elettori".

Insomma, archiviata la campagna elettorale ecco che si apre il mercato elettorale.

A Palazzo di città, intanto, si è insediata la commissione elettorale. Giovedì prossimo dovrebbe avvenire la proclamazione degli eletti. Da quella data ci sono dieci giorni a disposizione per convocare il primo consiglio comunale targato Enrico Franza.