SI: "In Irpinia non si è mai ricostruito il centrosinistra"

Assemblea provinciale di Sinistra Italiana, il documento finale

si in irpinia non si e mai ricostruito il centrosinistra
Avellino.  

Si è svolta oggi in modalità streaming l'asemblea provinciale di Sinistra Italiana. Al termine die lavori è stato approvato e sottoscritto un documento politico in cui si evidenziano le distanze del partito e una sostanziale sfiducia nella possibilità di ricostruire in Irpinia un campo largo progressista. Di seguito il testo integrale del documento. 

"Le ragioni del “no” al Governo Draghi da parte di Sinistra Italiana si stanno sempre più rafforzando osservando il quadro emerso attraverso i singoli provvedimenti, la linea di condotta politica più generale dell’Esecutivo e della composita maggioranza parlamentare che lo sostiene. Sinistra Italiana sta motivando la sua convinta opposizione in modo puntuale e argomentato, confermando comunque la volontà di non vanificare l’importante esperienza politica del Governo Conte 2 e mantenendo un leale rapporto dialettico con le forze che l’hanno caratterizzata, a partire dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle.

L’orizzonte di quel campo largo progressista , quindi, continua a essere uno strategico punto di riferimento per creare le condizioni politiche possibili per l’auspicabile “dopo Draghi”, rispetto al quale Sinistra Italiana intende giungere non rinunciando a stringenti confronti di merito, a partire dal processo di realizzazione del PNRR sia a livello centrale che territoriale. Si tratta quindi di costruire, anche in Irpinia, luoghi e momenti di confronto e di discussione tra le forze politiche, sociali, sindacali, le organizzazioni e i movimenti interessati al futuro e al destino delle nostre comunità.

Nella nostra provincia possiamo dire che non è mai maturato un vero processo politico di ricostruzione del campo del centro-sinistra e di quello progressista più in generale. In primo luogo perchè in Irpinia si è sistematicamente praticata negli anni la linea di un connubio trasversale di interessi e relazioni politiche piuttosto che un quadro coerente di alleanze. Ciò è accaduto di riflesso alle elezioni regionali, alla Provincia con la Giunta Biancardi, al Comune capoluogo e in tanti altri centri periferici dove molto spesso abbiamo un Pd che si colloca in modo ibrido simultaneamente al governo e all’opposizione.

E' del tutto evidente che su queste basi risulta assai complicato immaginare il terreno di ricostruzione politica e sociale di un'area progressista nella nostra provincia.

Al di là dell’emergenza pandemica, che fa sentire quotidianamente tutto il suo portato di conseguenze socio-sanitarie, oggi vi sono questioni strutturali che attendono di essere affrontate: la gestione dell’acqua pubblica, la strutturazione di una sanità di prossimità, il completamento sostenibile del trattamento dei rifiuti, la ripartenze delle piccole e medie imprese, il problema del trasporto pubblico integrato, la legalità nei nostri territori, la costruzione di una relazione regionalista fondata sulla pianificazione e non sulla distribuzione fine a se stessa delle risorse comunitarie.

Su questo è necessario uno stringente confronto di merito, uscendo dalle vaghe enunciazioni dei buoni propositi, chiedendo al Pd e al Movimento 5 Stelle innanzitutto, ma anche all’arco di forze sociali, associative e culturali del campo progressista, di concorrere verso un credibile sforzo unitario, nel segno di una radicale e profonda discontinuità rispetto alle scelte compiute in questi anni.

Ma sono necessarie parole chiare, sia sui contenuti che si intendono mettere in campo, sia sul perimetro dell'area progressista che si va a definire, nella quale facciamo fatica a immaginare Italia Viva come interlocutore possibile, per le responsabilità che quella forza si è assunta nella crisi del precedente Governo, per il profilo politico che ha acquisito su tante questioni dirimenti e caratterizzanti l'identità di una coalizione politica progressista, e per ciò che riguarda il nostro territorio, per la costante ricerca di trame politiche improntate al trasversalismo e alla consociazione, incompatibili con quella proposta politica di cambiamento di cui abbiamo bisogno.

Sulle basi di questi elementi di chiarezza Sinistra Italiana intende richiamare le forze politiche dell'area progressista ad una assunzione di responsabilità, anche in vista delle prossime tornate amministrative e delle elezioni provinciali, che rappresenteranno in questo senso il primo, vero banco di prova, per ricostruire una agenda politica per i progressisti nella nostra provincia e nelle nostre comunità"