Avellino, piano di rateizzazione congelato dal Comune

Le parole dell'assessore Preziosi sono chiare: "Sappiamo cosa devono a noi, non viceversa"

Avellino.  

La fumata bianca è arrivata. Nessun esilio, l'Avellino nella prossima stagione potrà continuare a giocare al Partenio Lombardi le proprie gare casalinghe. Alla fine è arrivata la licenza d'uso che domani potrà essere presentata alla Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivo – Organizzativi della Figc. La sensazione era già ampiamente positiva perchè va ricordato che la convenzione di utilizzo per lo stadio, in essere tra le parti, è valida fino al 2020. Serviva l'ufficialità e questa è arrivata. Adesso parte la macchina organizzativa che potrà permettere alla squadra di Novellino di sfruttare la propria casa senza dover pensare a soluzioni alternative, quale poteva essere il San Paolo di Napoli, e farlo in tempi più che ristretti. Si resta al Partenio – Lombardi, scongiurata anche la possibilità di perdere gli abbonamenti da parte dei tifosi, come annunciato dagli stessi in caso di mancato utilizzo del proprio terreno di gioco. Più complicata la questione debito con l'amministrazione comunale. Lo scorso venerdì il “via libera” per il piano di rientro per appianare i debiti per i canoni pregressi, concordato due giorni prima, alla presenza del sindaco Paolo Foti, non era arrivato per via di discordanze sulle scadenze delle rate per saldare l'importo di circa 790mila euro. Le parole di Costantino Preziosi, assessore ai Lavori Pubblici, sono state abbastanza nette. Da un lato aprono alla questione stadio, dall'altro fanno intendere che il braccio di ferro sull'estinzione dei debiti continua.

“Stiamo valutando – ha dichiarato l'assessore Preziosi - la documentazione è tanta. Ci sarà questa licenza d'uso che sarà firmata dal segretario comunale con un dirigente. Questa è la strada che stiamo percorrendo. Siamo obbligati a darla in funzione dell'articolo 68 del testo unico sui pubblici spettacoli. È un discorso legato all'aspetto economico ma ad oggi noi sappiamo cosa ci deve l'Us Avellino come canoni ma non il contrario per i lavori che hanno fatto loro al posto nostro. Per l'aspetto economico si vedrà più in la anche perchè nella nota che ci è stata inviata dall'Us Avellino c'erano anche una serie di lavori che non sono proprio dei lavori ma sono forniture e vanno valutate e lo faremo nel breve tempo possibile così da dare un valore totale a ciò che dobbiamo dare. Da lì ci metteremo a tavolino e discuteremo se fare una guerra o qualcosa per riconoscere ognuno le proprie cifre. Nel momento in cui si avrà contezza di questi due valori, ci potremo sedere e risolvere anche l'aspetto economico. In questo momento, ripeto, al di là dell'aspetto economico, la licenza d'uso siamo obbligati a darla. Come amministrazione dobbiamo valutare tutto e occorre un po' di tempo. Nella giornata di domani ci siederemo con i tecnici dei lavori pubblici e cercheremo di capire il tempo che occorre a noi per poter valutare tutto. Nel mese scorso abbiamo fatto una clausola raffreddatoria che ancora non è conclusa. Possiamo riprendere quella clausola così nel giro di un mese riusciremo a valutare tutto e in questo mese non faremo scontri tra di noi. Alla fine dobbiamo capire i due valori. Se non si dovesse raggiungere l'accordo ci faremo causa tra di noi. In questo momento non ci sono numeri, o meglio i numeri nostri li conosciamo bene i loro no. Abbiamo fatto la parte grossa ma ci sono ancora altre partite e dobbiamo vedere la congruenza di queste lavorazioni. Il piano di rateizzazione è congelato perchè la proposta si basava su rateizzazione dei soldi che devono dare e poi c'è l'aspetto dei lavori e non è accettabile perchè manca la valutazione dei lavori per conto nostro”.

Insomma, scenario aperto a tante conclusioni. Ad oggi si sa solo che il piano di rateizzazione non è stato accettato. Serve capire come il Comune rientrerà dei 790mila euro che deve avere dal club irpino e se il presidente Taccone accetterà la valutazione dei lavori fatta dai tecnici comunali. Il braccio di ferro continua, il contenzioso è ben lontano dall'essere risolto.

Redazione