U.S. Avellino, fari puntati su presunti bonifici irregolari

Gli inquirenti hanno chiesto una proroga di 6 mesi delle indagini per fare luce sulla vicenda

Avellino.  

Ci sono sviluppi in merito alle vicissitudini extra-calcistiche, relative alla giustizia ordinaria, per l'U.S. Avellino del presidente Walter Taccone, estromessa la scorsa estate dal campionato di Serie B per le ormai note vicende relative alle fideiussioni presentate a corredo della domanda di iscrizione: la Procura di Avellino indaga ora su presunti bonifici irregolari e documenti contabili che sarebbero stati strappati. I nuovi elementi sarebbero emersi nell'ambito dell'inchiesta sui conti del club biancoverde ed avrebbero spinto l'ufficio del pubblico ministero di Avellino a chiedere una seconda proroga delle indagini per i prossimi sei mesi, in modo da passare al setaccio i bilanci della società sportiva e ricostruire anche questi altri presunti passaggi irregolari di denaro, facendo chiarezza anche su altri aspetti che sarebbero emersi dalla contabilità.

Dopo le indagini della Guardia di Finanza, l'ex patron dei lupi, è stato iscritto nel registro degli indagati con le accuse di false comunicazioni sociali e di ostacolo alla funzione di vigilanza, nonché di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture false, per operazioni inesistenti, finalizzate a favorire l'evasione fiscale a terzi per un totale di tre milioni e cinquecentomila euro di presunti illeciti.

I legali Luigi Petrillo e Innocenzo Massaro reputano, invece, le operazioni commerciali oggetto di approfondimento vere e tutt'altro che inesistenti.