Tra PEC e scadenze l'Avellino è obbligato a partire: il punto

È conto alla rovescia per il 31 luglio, Mauriello ha presentato un piano economico ai commissari

Avellino.  

Il futuro è adesso. Per l'Avellino è iniziata una settimana semplicemente determinante in vista della prossima stagione. Come noto, all'amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Avellino per occuparsi del caso Sidigas, Francesco Baldassarre, sono arrivate due PEC per ufficializzare manifestazioni d'interesse nei confronti del club biancoverde: la prima inviata da Teodoro Reppucci, legale del gruppo che fa capo ad Angelo Antonio D'Agostino (che avrebbe chiesto la costituzione di un CTU per stimare il valore della società, ndr); la seconda per conto degli ex proprietari del Como, Massimo Nicastro e Roberto Felleca. Non ci sono, invece, conferme rispetto alla ricezione di una chiacchierata terza PEC, per rendere formale la richiesta di informazioni sull'U.S. Avellino. A spedirla dovrebbe essere l'avvocato Capograssi per conto di due imprenditori del nord, che sarebbero interessati anche al Palermo. Avrebbe, invece, deciso di disimpegnarsi da questa cordata, l'imprenditore vicentino di cui si era parlato nei giorni scorsi. Entro domani, la decisione finale sul da farsi; su se partecipare o meno alla corsa per l'Avellino.

Nel contempo, la Sidigas deve, giocoforza, mettersi in moto per riempire, entro il prossimo 31 luglio, le caselle di allenatore, vice allenatore, responsabile della Berretti, medico sociale, operatore sanitario, delegato e vice alla sicurezza e S.L.O. per evitare di incappare in punti di penalizzazione ed ammende pecuniarie, a maggior ragione date le vicissitudini giudiziarie con cui la stessa Sidigas è alle prese. Da districare anche il nodo “Partenio-Lombardi”, che attualmente non soddisfa pienamente i requisiti stabiliti dai criteri infrastrutturali in relazione all'impianto di videosorveglianza; ai biglietti nominativi; ai tornelli; al servizio stewarding e alla nomina del GOS.

Solo dopo si passerà alla costruzione di un'ossatura della rosa operando, almeno per il momento, senza sforare il tetto di un milione di euro lordo. In giornata il presidente Claudio Mauriello ha, però, inoltrato alla triade commissariale un piano economico-finanziario per illustrare i costi che la proprietà intenderebbe sostenere per affrontare la stagione. Tra stasera e domani è attesa la riposta del professor Rascio.

In caso di via libera si avrebbero le idee chiare sul budget da consegnare nelle mani di chi sarà chiamato a costruire il nuovo Avellino. Si dovrebbe ripartire da Bucaro e Musa, ma il condizionale resta assolutamente d'obbligo dato che le quotazioni di Di Somma vengono date in forte rialzo e l'opzione Capuano non può dirsi definitivamente accantonata. Intanto, non farà certamente parte del progetto Kelvin Matute, che ieri è stato annunciato dal Taranto, per il quale ha firmato in seguito a settimane di attesa di una chiamata - mai arrivata, se non per chiedere di temporeggiare - da parte della dirigenza irpina. Sono ore cruciali e la calma è apparente. Non per caso in mattina il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ha abbandonato la strada della diplomazia e “punzecchiato” De Cesare: “Da lui, in questa settimana, mi aspetto una parola di verità: si può cedere? Vediamo a chi; non si può cedere? E allora auspico che possa effettuare i primi acquisti partendo dall'allenatore, passando per il direttore sportivo e fino ad arrivare a qualche atleta.”