Silvestri salva Braglia e Di Somma, ma è un altro pari: Catania - Avellino 2-2

Due palle inattive e grinta per recuperare un doppio svantaggio, ma il progetto non decolla

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Elaborazione grafica: usavellino1912.com

Avellino.  

L’Avellino pareggia all’ultimo respiro a Catania: 2-2. La panchina di Braglia e il futuro del direttore sportivo Di Somma restano in bilico, ma il punto racimolato in extremis protrae, salvo colpi di scena, alla gara casalinga di domenica, con la Paganese, il verdetto finale sul destino di tecnico e del dirigente, che vanno avanti, come la squadra, di ultima spiaggia in ultima spiaggia.

La cronaca. Braglia, che deve rinunciare a Carriero, Ciancio, D’Angelo, Scognamiglio e Maniero, opta per il 3-4-2-1 gettando nella mischia dall’inizio il recuperato Kanoute, che, con Di Gaudio, agisce a supporto dell’unica punta Plescia. In difesa, davanti a Forte, tocca a Bove nelle vesti di centrale di sinistra completare il pacchetto arretrato con Dossena nel cuore del reparto arretrato e Silvestri braccetto di destra. Aloi, in mezzo al campo, Tito e Rizzo sulle corsie laterali, tornano titolari come ampiamente previsto e con De Francesco interno sinistro blindano il centrocampo. Nel Catania Russotto viene preferito a Ceccarelli nel reparto avanzato.

L’Avellino parte bene, sfiora il gol al 3’ con un colpo di testa di poco a lato di Silvestri, su punizione battuta da Tito, e al 7’ con lo stesso Tito, pescato da Kanoute con un traversone ad attraversare tutta l’area di rigore: il suo mancino di prima intenzione sfiora l’incrocio dei pali. Poi, il solito Avellino, nell’accezione più negativa del termine: Zanchi affonda come una lama nel burro, per vie centrali, incuneandosi senza difficoltà alcuna, palla al piede, tra Aloi e Silvestri, prima di arrivare al tiro; Forte respinge, Moro spiega cosa sia la fame che ti permette di essere al posto giusto nel momento giusto firmando l’ottavo centro stagionale con cui si consolida nelle vesti di capocannoniere del girone C. Al 7’ è 1-0. Si riparte e al 12’ Monteagudo cicca l'intervento di testa lasciando campo libero a Plescia, che ci mette un’eternità per portarsi avanti al pallone, riesce a prolungarlo sul secondo palo dove c’è Kanoute, che rimette in mezzo per Tito, anticipato in angolo da Claiton. L’Avellino si spegne, non riesce a macinare gioco e si affida alle scorribande solitarie di Kanoute. Serve il solito episodio per rimettersi in carreggiata. Una punizione di poco a lato di Russotto (35’) è il preludio alla tanto agognata palla inattiva risolutiva: bordata di Aloi dai trenta metri, Plescia è lesto nel leggere la traiettoria e bravo a girare il pallone in porta di prima intenzione. Sala è battuto dal primo gol in biancoverde della punta. Si va al riposo sull’1-1.

Si riparte e viene proiettato un film già visto. Inizia meglio l’Avellino, con una battuta al volo oltre la traversa di Dossena su punizione di Aloi, segna il Catania: al 56’ Forte allontana il pallone con i pugni, Rosaia calcia di prima intenzione, la palla sbatte sulle gambe di Claiton, tenuto in gioco da Silvestri a un metro dalla porta, e finisce in fondo al sacco. L’Avellino è tramortito, non riesce a scuotersi. Braglia manda in campo Micovschi per Rizzo per aumentare la trazione offensiva, ma in mezzo alla battaglia è già il 75’ quando Kanoute e Calapai vengono espulsi dopo un parapiglia in seguito al ritardo con cui viene restituito ai lupi il pallone per battere una rimessa laterale. I tifosi contestano, esausti per un Avellino incapace di vincere e rendersi pericoloso. All’82’ Di Gaudio spolvera l’esterno della rete con un mezzo collo, esterno destro. Gagliano e Mastalli e per Bove e De Francesco; Mesina per Plescia per l’assalto finale. Ci pensa Silvestri, con uno stacco imperioso su Rosaia, a battere Sala e a firmare il 2-2 finale con tanto di corsa di tutto il gruppo ad abbracciare Braglia, salvato in extremis.

Il tabellino.

Catania – Avellino 2-2

Marcatori: pt 7’ Moro, 44’ Plescia; st 11’ Claiton, 43’ Silvestri.

Catania (4-3-3): Sala; Calapai, Claiton, Monteagudo, Zanchi (39’ st Ropolo); Rosaia, Maldonado (19’ st Provenzano), Greco (39’ st Biondi); Russini (31’ st Albertini), Moro, Russotto (19’ st Ceccarelli). A disp.: Stancampiano, Borriello, Ercolani, Pino, Cataldi, Izco, Sipos. All.: Baldini.

Avellino (3-4-2-1): Forte; Silvestri, Dossena, Bove (36’ Gagliano); Rizzo (24’ st Micovschi), Aloi, De Francesco (36’ st Mastalli), Tito; Kanoute, Di Gaudio; Plescia (39’ st Messina). A disp.: Pane, Pizzella, Sbraga, Mignanelli, Matera. All.: Braglia.

Arbitro: Maranesi della sezione di Ciampino. Assistenti: Maninetti della sezione di Lovere e Voytyuk della sezione di Ancona. Quarto Ufficiale: Cianci della sezione di Carrara.

Note: Espulsi al 35’ st Kanoute e Calapai per reciproche scorrettezze. Ammoniti: Rosaia, Rizzo, Aloi, Calapai, Zanchi e Biondi per gioco falloso; Kanoute per simulazione. Angoli: 2-6. Recupero: pt 4’, st 5’. Spettatori e incasso non comunicati.