"Cinque anni e che anni, quelli della Serie A, bellissimi, non si dimenticano. Sono venuto con grandissimo piacere. Era un mio desiderio rivedere uno stadio pieno, come quello che mi ha accompagnato nella parte forse più bella della mia carriera". Così Franco Colomba si è espresso ai microfoni di OttoChannel - Canale 16. L'ex calciatore e allenatore dei lupi ha vissuto Avellino - Team Altamura dal vivo, dalla tribuna stampa dello stadio "Partenio-Lombardi". Era anche a Vicenza nel giugno 2024 per la gara di ritorno della semifinale playoff. "Fu un peccato, ma è una gara che ormai è completamente archiviata. Biancolino ha avuto l'opportunità, inaspettata per tanti, ma è stato capace di riportare serenità nell'ambiente. L'ha fatto insieme a Vincenzo (Riccio, ndr) che come Raffaele è un ragazzo che ho allenato, che conosco. Sono stati bravi a capire ciò che occorre per Avellino. Hanno compattato l'ambiente e hanno sfruttato a dovere le qualità di calciatori che hanno compreso cosa significa giocare qui. Tutti hanno sfruttato la chance che hanno avuto".
"Il ritorno al Partenio? Mi sembrava di non essere mai andato via"
Il senso di appartenenza? È fondamentale. Fa la differenza perché in una stagione il momento difficile arriva e devi saper lottare nella difficoltà. Lì conta capire cosa fare, tirare fuori anche ciò che non si ha. La gente comprende. Negli anni di Serie A il pubblico ci ha accompagnato. - ha aggiunto Colomba - Ho rivisto lo spettacolo dei miei anni. Avellino deve dimostrare di essere quello che è anche in Serie B. Il futuro? C'è l'entusiasmo e la società ha dimostrato di poter gestire questa situazione. Il traguardo che mi auguro è quello di un'altra promozione. L'importante è difendere innanzittutto la nuova categoria. Credo comunque che sia possibile scrivere un doppio salto. Il ricambio generazionale? Il racconto dei nostri anni resta e non morirà mai. Quello che è stato fatto resta e viene trasmesso. È molto bello. Ad Avellino c'è la fame giusta per riproporsi ad altissimi livelli. L'emozione di tornare al "Partenio"? Mi sembrava di non essere mai andato via. Ho ritrovato Sabatino (Nigro, ndr) al Malaga. Negli anni di A la Ferrovia era per noi un ritrovo quotidiano. Era anche l'occasione di carica con sguardi che valevano più di mille parole. Abbiamo costruito tutti insieme salvezze in anni complicati. Gli amici sono rimasti e sono sempre contento di venire. Spero che sia così per tanti anni".
