La Coppa Italia è di Cremona: la naturalezza che trionfa

Sorpresa? Per gioco e modalità di successo, la Vanoli di Sacchetti è una certezza della Serie A

Avellino.  

La Vanoli Cremona vince la Coppa Italia 2019. Varese ai quarti, Virtus Bologna in semifinale, Brindisi nell'atto conclusivo: ecco le squadre cadute sotto i colpi del team guidato in panchina da Romeo Sacchetti. È la prima volta della Vanoli (successo storico per il club cremonese), è la terza Coppa Italia per il tecnico di Altamura che aveva già alzato il trofeo nel 2014 e nel 2015 con Sassari e che, in carriera, può vantare anche uno Scudetto e una Supercoppa, vinte sempre in Sardegna.

Finale di 83-74 contro l'Happy Casa di Frank Vitucci. Parziali di 23-18, 22-19, 17-14 e 21-23 per la costante crescita nel match da parte di Cremona che si è presentata, all'alba dell'ultimo periodo, con il +11 gestito nel miglior modo possibile sui tentativi di rientro, più di forzatura che di gruppo, da parte della Stella del Sud. Per Vitucci e Adrian Banks è la seconda sconfitta in finale, dopo il ko ai tempi di Varese contro Siena a Milano nel 2013. Vittoria da ex per Sacchetti che aveva guidato Brindisi nel 2016/2017. Quattro gli uomini in doppia cifra per i lombardi (Crawford, Saunders, Ruzzier e Aldridge). A Brindisi non bastano i 40 punti in tandem dei lunghi John Brown (21) e Tony Gaffney (19).

Vince la naturalezza della Vanoli Cremona che, nei quaranta minuti della finale, replica quanto fatto nella gara d'esordio e in semifinale. Sempre in controllo, con scelte lucide, con tutti gli elementi chiamati in causa e coinvolti, capace di creare un solco e di gestirlo con tranquillità infinita. Minimi strappi di forzatura nei giochi, la capacità di trovare leadership dal singolo nel momento giusto, ma per idea condivisa dal quintetto. La Coppa Italia passa dall'esuberanza di Torino nel 2018 - vincente a Firenze, ma poi assente nei play off Scudetto e ora in lotta per la salvezza - alla serenità di Cremona anche nella festa sul parquet.

Appena due anni fa, dopo aver sognato con Cesare Pancotto in Coppa Italia e Supercoppa, il club del presidente Aldo Vanoli chiuse la stagione da sedicesima su sedici partecipanti. Al termine della stagione fallimentare, per la Serie A2 e il tentativo di rientrare immediatamente in massima serie, la società biancoblu puntò su Sacchetti, c.t. della Nazionale e appena salutato da Brindisi. Il ritorno in A arrivò direttamente in estate per l'esclusione di Caserta. Nel 2017/2018, la semifinale di Coppa Italia e i quarti Scudetto, nel 2018/2019 la conquista della "coccarda" e del primo storico trofeo nel segno della programmazione con un roster rivisitato nelle due stagioni con acume, senza esagerazioni tecniche, fisiche e societarie.

L'eterno Travis Diener, la solidità e la crescita di Giampaolo Ricci, la forza di Mangok Mathiang, l'estro di Wesley Saunders, Andrew Crawford e Peyton Aldridge, la sostanza dalla panchina di Michele Ruzzier e Vojislav Stojanovic per una squadra profonda e che ruota uno straniero (Tre Demps non è stato schierato in Coppa Italia). Trionfa la normalità, nel senso positivo del termine, che dovrebbe garantire a Cremona un ruolo da protagonista anche nei play off Scudetto.