Basket, Gandini: "Senza indicazioni è impossibile programmare"

Il presidente della LBA rinnova le richieste all'esecutivo. Effetto domino per le altre leghe

basket gandini senza indicazioni e impossibile programmare
Avellino.  

Il grido d'allarme si rinnova. Altre riflessioni indirizzate all'esecutivo da parte del basket. Il presidente della LBA, Umberto Gandini, si rivolge ai ministri dello sport e della salute, Vincenzo Spadafora e Roberto Speranza, per evidenziare "come, allo stato attuale, non sia ancora consentito in alcun modo ai club di Serie A di basket di programmare la ripresa degli allenamenti con le necessarie prescrizioni in vista dell’apertura delle competizioni nelle date definite dalla Assemblea della LBA con riferimento alla Supercoppa a partire dal 29 agosto e del Campionato dal 27 settembre". Dubbi che si riflettono con effetto domino anche sulle altre leghe, nazionali (A2 e B) e regionali.

L'incertezza si conferma sulle date e sugli aspetti logistici: "Pur essendo il secondo sport professionistico di squadra in Italia, il basket non ha ancora ricevuto alcuna indicazione dalle autorità sanitarie nazionali preposte in merito alla completa ripresa degli allenamenti collettivi che consentano il contatto tra gli atleti. Questo nonostante la Federazione Italiana Pallacanestro abbia sottoposto da qualche tempo alla attenzione del Comitato Tecnico Scientifico un preciso e dettagliato protocollo sanitario per la ripresa della preparazione in vista dell’inizio della attività agonistica ufficiale". 

Limite agli spettatori: "La stessa assenza di indicazione di misure da parte delle autorità riguarda la auspicata possibilità di consentire agli appassionati una presenza nei palasport già a partire dalla Supercoppa, nei limiti stabiliti dalle norme per il distanziamento in vigore ed in linea con quanto è già avvenuto per altri settori della nostra vita quotidiana. Questo provoca ulteriori pesanti ricadute economiche ai club, impossibilitati a prevedere qualsivoglia introito dalla vendita di abbonamenti e biglietti che rappresentano una delle fonti principali di ricavo".

Ad oggi non c'è certezza sulla gestione degli arrivi dei cestisti stranieri, firmati dai club per le prossime stagioni: "A questo si aggiunge la problematica relativa all’arrivo in Italia dei giocatori stranieri provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea, in particolare, fra gli altri, dagli Stati Uniti: si tratta di professionisti con un regolare contratto di lavoro subordinato ai quali viene oggi pesantemente complicato l’ingresso in Italia a causa delle modalità di ritiro dei visti di ingresso, regolati dalle procedure definite dai Consolati Italiani dei singoli Stati e ulteriormente complicato dall’obbligo di quarantena attualmente previsto all'arrivo nel nostro paese".