E’ nuovamente verso la messa in sicurezza della mega discarica di Sant’Arcangelo Trimonte che il sindaco Romeo Pisani muove la sua dura critica, puntando il dito contro Regione e Stato centrale per dei lavori che secondo il primo cittadino non garantirebbero la privata e pubblica incolumità della cittadinanza. Una voce quella di Romeo Pisani solitaria al momento e accompagnata negli anni da sequestri delle strutture per inquinamento, accuse di disastro ambientale e continue denunce da parte del piccolo Comune nei riguardi delle istituzioni. “Il Prefetto e Commissario delegato De Gennaro - spiega Pisani - a cui andarono i pieni poteri della gestione della discarica, conferì l'incarico di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell'intervento di bonifica della discarica, già esistente nel sito individuato nel comune di Sant'Arcangelo Trimonte, all'ingegnere Adelio Fagotto della Ad Acta Project srl e all'Ingegnere Stefano Veggi della SGI.
Un progetto che ammontava per l'intera opera della nuova discarica a circa 24 milioni e 866mila euro, di cui 614mila euro per il totale dei lavori di bonifica della discarica in essere. Di queste disposizioni e di questi 614mila euro euro, abbiamo avuto dal 2009 un uso poco chiaro e allo stesso tempo evidente, con risultati che hanno ripetutamente messo in crisi la sicurezza della discarica, con il Comune peraltro esautorato per ordinanza del Commissario delegato. Di fronte a questo stato di cose il Comune, nei limiti delle sue residue competenze e possibilità, si è esercitato al fine di mantenere un controllo delle discariche e della loro sicurezza. A fronte delle persistenti inadempienze, l’Ente ha promosso una iniziativa giudiziaria davanti al Tar e poi al Tribunale di Napoli (procedimento n° 25828/08 davanti al Giudice Spina) per difendere i suoi diritti di sicurezza ambientale, quest’ultimi disattesi dai responsabili della discarica principale. Ad oggi, tra una sorpresa e l'altra – continua Pisani - continuiamo ad assistere alle disattenzioni gravi e ripetute degli organi preposti all'emergenza rifiuti, che sono stati diffidati ad adempiere il loro compito con la raccomandata del 20/12/2012 a mia firma di sindaco, ritenendo tale situazione lesiva per l'ambiente ed il territorio, nonché di pericolo per la privata e pubblica incolumità, in un territorio caratterizzato da instabilità idrogeologica, ragione per cui ci eravamo opposti alla mega discarica.
Alla Giunta Regionale abbiamo esposto l’urgenza di usare tutti i mezzi disponibili per attuare l'intervento sulle discariche (comunale e consortile) anche attingendo alle compensazioni ambientali, benché tale impegno resta a carico dei gestori della discarica "presidenziale". Non vorremmo che dopo la festa (Palazzo Chigi garantì la sicurezza della discarica gigante e di quelle due piccole) sia gabbato “lo Santo”. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, ma ognuno risponde delle proprie responsabilità. Per questo motivo abbiamo richiamato gli organi deputati anche per via giudiziaria in modo limpido e chiaro, benché il nostro massimo interesse è di assicurare la sicurezza ambientale e sanitaria in tutti i modi possibili nel territorio del Comune di Sant' Arcangelo Trimonte, che mi onoro di rappresentare e che non lascerò all' inefficienza e all' inedia, come rischia di accadere dopo le grandi crisi in cui, dopo che ci si è serviti del nostro territorio, abusandone oltre limite, si abbandona la gente che è stata già calpestata nel suo territorio e nella sua salute e dignità, in spregio di impegni scritti e chiari che vanno mantenuti”.
di Michele Intorcia
