Parkinson, approcci alternativi e complementari

Una "lezione" per pazienti e caregivers in programma venerdì alla Fondazione Caporaso

Benevento.  

E' in programma venerdì, 17 maggio, (alla Fondazione Caporaso, sede di via Aldo Moro) l'incontro con Nicola Modugno, Direttore del Centro Parkinson della IRCSS Neuromed di Pozzilli, sul tema delle terapie complementari nella malattia di Parkinson. L'iniziativa, organizzata dalla Fondazione Giovanni Caporaso in collaborazione con  l'Associazione Parkinson Sannio, si inserisce nella più ampia cornice della "Scuola di Parkinson", serie di conferenze volte a fornire informazioni pratiche ( regime alimentare, supporto psicologico, riabilitazione e molto altro) a pazienti affetti da MdP e caregivers.
In occasione dell'incontro sarà presentata anche la raccolta di poesie " Sail with me", di Adele Peluso, giovane insegnante che circa 8 anni fa ha ricevuto la diagnosi di Parkinson e che ha deciso di esternare il proprio vissuto emozionale per tendere una mano a tutti i giovani parkinsoniani.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che attualmente affligge circa 300 mila italiani, con 6mila casi nuovi ogni anno, di cui la metà ancora in età  lavorativa. L'età media di esordio è intorno ai 60 anni, ma una piccola percentuale di pazienti, circa il 5 %, presenta un esordio giovanile, prima dei  49 anni. 
Per la malattia di Parkinson non esiste ancora una cura, ma molto  può essere fatto  per rallentarne la progressione attraverso terapie farmacologiche, chirurgiche, fisioterapia, giusta alimentazione, attività fisica, stimolo emozionale e psicologico.

Recenti studi hanno evidenziato l’importanza della prospettiva multidisciplinare e l’utilità delle  cosiddette terapie complementari (a indicare che integrano, ma non sostituiscono approcci più convenzionali), tema dell'incontro di venerdi.  
L' attività sportiva e tutte le altre forme di espressione artistica quali la danza, la musica, il teatro e l’arte danno benefici sorprendenti per migliorare la qualità della vita del paziente. 
La "visione" della cura è sempre più incentrata sulla persona, e attribuisce sempre maggiore attenzione a tutte le risposte psicologiche che si è in grado di produrre rispetto ad un evento così stressante. 
Le migliori attività   sono quelle che aiutano ad avere una migliore funzionalità del proprio corpo ed un benessere dal punto di vista psicologico: camminare all’aria aperta con il Nordic walking agisce positivamente sulle difficoltà motorie, offre un continuo stimolo ed esercizio per la coordinazione, aiuta ad avere maggiore sicurezza nella camminata, migliora l’equilibrio, la postura, l’ampiezza del passo e l’oscillazione delle braccia;  ballare a tempo di musica può essere particolarmente utile per diminuire la rigidità, per contrastare la lentezza, la scarsa fluidità e la mancanza di coordinazione del movimento;  

In questa direzione  si muove già da tempo la Fondazione Giovanni Caporaso, che ha elaborato un percorso riabilitativo di supporto alla tradizionale riabilitazione che riserva  particolare attenzione alla componente psicologica ed emotiva del paziente affetto da malattia di Parkinson: il Progetto Parkinsieme consiste, infatti, nell’attivazione di Percorsi multidisciplinari di riabilitazione che prevedono accanto all' attività motoria, incontri settimanali di musicoterapia, danza-terapia e training cognitivo. A breve all' interno del progetto un'area di attività sarà dedicata esclusivamente ai giovani parkinsoniani, affinché trovino un momento di espressione adeguato alla loro particolare condizione emotiva.